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Dellai candiderà alle elezioni politiche del prossimo aprile 2013

Lo ha confermato alla stampa, assicurando che il programma di legislatura provinciale verrà mantenuto inalterato

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Al termine della conferenza stampa che la Giunta Provinciale ha tenuto ieri all’uscita della miniera della Tassullo Spa, il presidente Dellai ha risposto alle domande di fila fatte dai giornalisti per cercare di capire che cosa succederà con le elezioni politiche del prossimo aprile.
Noi avevamo già dato la notizia per cui, ammesso che non si debba andare ad elezioni anticipate, Lorenzo Dellai candiderà con la «Lista di responsabilità», una formazione costituita insieme con l’UDC nell’intento di raccogliere gli elettori delle Alpi e convogliarli nel grande Centro (vedi articolo).
 
L’unica cosa sulla quale Dellai non ha avuto dubbi nelle risposte è che che candiderà alle politiche. Nessun accenno alla nostra notizia, peraltro data in esclusiva, anche se altri giornalisti hanno tentato di farlo parlare in tal senso.
Diverso se ci saranno elezioni anticipate, per due ordini di ragioni. La prima è che Dellai potrebbe non essere invogliato a lasciare la Provincia con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale della sua ultima legislatura.
La seconda è che la Provincia autonoma di Trento potrebbe trovarsi costretta ad adire a elezioni anticipate, sia pure per la durata di un solo anno. Così detta la legge elettorale, che impone la data delle elezioni insieme con la Provincia autonoma di Bolzano.
 
Nell’augurata ipotesi che le elezioni nazionali si svolgano alla scadenza prevista per il mese di aprile, Dellai non ha avuto dubbi anche a precisare che senza di lui la legislatura si chiuderebbe senza traumi di sorta, né tanto meno con variazioni sul programma.
«La Giunta ha i suoi assessori, – ha ricordato. – E ha un suo vicepresidente.»
In altre parole – e qualche giornalista ha maliziosamente ironizzato sulla risposta – il programma verrà portato avanti anche senza il suo ideatore.
 
Il Presidente ha anche criticato pesantemente le dichiarazioni di Giovanni Kessler, che ha definito la politica di Dellai vecchia
«Ha dimostrato una scarsa informazione sui fatti, – ha commentato Dellai, pur non facendo nomi. – Un atteggiamento arrogante e presuntuoso.»
Dellai non ha risparmiato neanche le opposizioni, dicendo che non hanno soluzioni alternative.
 
A una nostra domanda sulle previsioni del bilancio 2013, il presidente ha risposto che al momento non è facile fare conti precisi.
«È chiaro che la disponibilità calerà e di molto. – Ha risposto. – Ma ci sono anche le rate che lo Stato deve versare in onore alle Quote variabili e altre voci di cassa, così come si devono fare i conti sui saldi di bilancio.»
 
Il nocciolo della questione sta tutta nei nuovi accordi che nasceranno dai colloqui con il Governo Monti. Come si sa, infatti, lo Stato può mettere in discussione le quote indicate nel Titolo VI dello Statuto, ma non sul come intendiamo amministrarci.
Quel 90 percento, già intaccato da patto di stabilità e dalla riserva per l'erario, potrebbe essere ridotto (con accordo delle parti) anche in maniera sensibile. 
Nel frattempo, tuttavia, la richiesta di confronto inviata da Durnwalder e Dellai lo scorso 2 febbraio è rimasta inevasa.

Insomma, la Provincia autonoma di Trento incasserà meno. Ma quanto meno?
Noi avevamo sostenuto che già l’1% in meno creerebbe difficoltà a un sistema abituato a godere di un sia pur piccolo ma costante aumento annuale.
Ma con la revisione della spesa appena attuata, che comporterà un risparmio del back office di 120 milioni, si recuperano insussistenze passive pari al 2,5 percento.
Il mantenimento delle voci uguali allo scorso anno sarebbe comunque un grande successo, sia contabile che politico.

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