Molto probabilmente sabato Letta presenterà il Governo
Il PDL più ottimista del PD, ma molto probabilmente il presidente incaricato ce la farà – Dellai non entrerà nell’Esecutivo
L’ottimismo che anche noi nutriamo è dettato sostanzialmente da Napolitano che si è fatto testimone delle dichiarazioni fate nel corso dei colloqui con le parti politiche prima di assegnare l’incarico a Letta.
A chiunque abbia provato ad alzare il tiro, Napolitano ha abbassato le arie.
Ovviamente questo non basta, ma la nostra impressione è che stavolta ci sarà un governo tripartito, formato cioè da PD, PDL e Lista per l’Italia.
E, una volta approvato, sarà un governo a tutti gli effetti.
Ovviamente si tratta di trovare un accordo complessivo, per cui ogni parte in causa dovrà rinunciare a qualcosa delle proprie pretese.
Ma fatto è che i problemi del Paese non siano né di destra né di sinistra. Certamente lo sono le loro soluzioni, ma a quanto pare tutti sono d’accordo sulla necessità di far riprendere l’economia, di ricomporre la politica, di cambiare legge elettorale.
Per far riprendere l’economia ci vogliono più soldi nelle tasche dei lavoratori. Come?
Secondo noi, l’IMU pagata non sarà restituita e Berlusconi può avanzare la scusa che «così ha voluto Letta».
Però è possibile (e auspicabile) che l’IMU venga corretta. Certo per le amministrazioni comunali bisogna trovare una fonte alternativa di introiti, ma è assai probabile che venga fatto un distinguo a scalare.
IL PD ha difficoltà a digerire il colpo, ma tant’è: da solo non avrebbe mai fatto nulla se non andare a elezioni anticipate. Il che sarebbe stato un suicidio, perché comunque con questa legge elettorale i risultati non sarebbero mutati.
Vendola ha un bel dire, rifiutando l’accordo PD-PDL. Ma l’alternativa, anche per lui, qual è?
Se adesso Letta riesce a trovare il giusto comun denominatore, può fare il Presidente a pieno titolo.
Ci sarà da discutere sui ministri, anche perché non far entrare i vecchi politici potrebbe sembrare un «governicchio», ma siamo del parere che comunque siano necessarie menti nuove. Con i ragionamenti fatti fin qui non può cambiare molto.
Certo è che questa potrebbe essere la grande occasione per il cambio generazionale della politica, soprattutto per quanto riguarda il PD. Persone come Marini, Bindi, Finocchiaro, D’Alema, Zanda, Migliavacca, Zoggia, hanno già dato. Un tempo furono democristiani o comunisti. Oggi tocca ai democratici.
Non ha senso fare il toto ministri, ma una cosa possiamo dirla. Con ogni probabilità Lorenzo Dellai non entrerà nel governo. Eppure, le sue caratteristiche rispondono al profilo che Napolitano aveva tracciato per i ministri.
Il perché ce lo ha detto lui stesso.
«Ne abbiamo già parlato [con Letta – NdR], – ci ha risposto. – Non basta formare un governo: bisogna anche farlo funzionare e durare nel tempo. Questo è il compito delicatissimo dei capigruppo alla Camera e al Senato.»
E se risultasse necessario fare il ministro?
«Non accadrà, – ci ha risposto sorridendo. – Il nostro appoggio è più importante che entrare nell’essecutivo. Se mi chiamano ovviamente dovrò accettare. Ma ritengo che almeno i giochi per sostenere il governo siano fatti. Ora basta fare il governo. Passo a passo ce la stiamo facendo.»
Nella foto, Letta quando era venuto a Trento in occasione delle elezioni provinciali del 2008.
Guido de Mozzi
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