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Il «vizietto» del vecchio PD nelle parole di Bersani ed Epifani

Mentre il governo cerca di far quadrare i conti con la buona volontà di tutti, si parla in chiaro di un eventuale prossimo governo senza il PDL

Mentre il governo muove i primi passi concreti per contrastare la crisi, i maggiorenti del PD stanno uscendo con battute che lasciano quanto meno perplessi sia i loro detrattori che i loro sostenitori.
La squadra di governo va avanti (per fortuna) senza dare troppo ascolto ai sussurri e grida, ma non aiuta certo sentire Bersani che esterna la possibilità di formulare un nuovo governo, formulato con il suo PD e coloro del Movimento 5 Stelle che potrebbero passare a sostenerlo.
In pratica, si legge nelle sue parole (non tra le righe) che se avvenisse una scissione dei Grillini, non è escluso far cadere il governo in carica per formare il suo senza il PDL.
L’ipotesi non è passata inosservata nel partito, anzi è stata rafforzata dal segretario pro tempore del PD Epifani, che ha tenuto a ricordare che anche nel caso della caduta del Governo Letta ci sarebbero i numeri per formare un altro esecutivo anziché procedere a elezioni anticipate.
Per l’onor del vero, Epifani ha precisato che il discorso varrebbe nel caso Berlusconi facesse cadere il Governo Letta.
 
Battute queste che risultano piuttosto intempestive per una serie di ragioni.
La prima è che i Grillini che dovessero separarsi dal M5S (ammesso che mai lo facciano) non è detto che sentano una particolare attrazione per il PD. Anzi, a ben vedere i modus operandi di entrambe le parti ci sembrano in movimento su linee parallele, cioè destinate a incontrarsi solo all’infinito.
La seconda è che Berlusconi ha affermato proprio in contemporanea a Bersani e Epifani che sosterrà in tutti i modi questo esecutivo.
«Sono soddisfatto del governo, – ha dichiarato il leader PDL. – L'alleanza destra-sinistra deve continuare.» E sollecita il governo ad andare avanti con l'abrogazione dell'Imu e con lo stop all'aumento Iva.
Berlusconi sembra dunque voler sgombrare il campo dall'ipotesi di un disimpegno PDL che potrebbe aprire la porta a diversi scenari politici, tra i quali quello sognato da Bersani ed Epifani.
 
In altro articolo parliamo del primo importante decreto del Presidente Letta (vedi) e secondo noi la strada imboccata è quella giusta, come si legge nel nome dato al decreto del «Fare».
A parte i risultati di questa prima mossa dell'esecutivo, che sono inevitabilmente lontani dalla problematica ad esempio di trovare i fondi per togliere l’IMU sulla prima casa e impedire l’aumento dell’IVA, possiamo dire che forse abbiamo intrapreso la strada giusta.
Negli ultimi cinque anni di Parlamento, infatti, abbiano visto solo un governo che veniva bloccato con mille sollevazioni delle opposizioni (sappiamo che nel sistema parlamentare perfetto senza l’accordo con le opposizioni non si va da nessuna parte), non tanto perché assumesse decisioni contrarie alle necessità del Paese, ma solo per abbattere Berlusconi.
Vizietto che, ci pare di aver sentito in queste battute PD, è ancora in vita.

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