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I cento giorni compiuti dal Governo Letta festeggiati a Bolzano

La realtà di un governo che riesce a portare a casa risultati, in barba ai partiti che lo sostengono e alle opposizioni che lo ostacolano

Ci è sembrato singolare come un incontro del Presidente del Consiglio dei ministri con il presidente della Provincia autonoma di Bolzano abbia suscitato ai giornalisti nazionali domande sullo stato del Governo, le cui risposte erano già conosciute e scontate, mentre sia interessato poco o nulla il concernente dell’incontro.
Eppure il protocollo che i due presidenti hanno sottoscritto era di un’importanza cruciale non solo per la Provincia o per il Governo, ma per l’intero Paese.
L’aver trovato un accordo sulle modifiche da apportare al finanziamento delle autonomie non è tanto un aspetto contabile, quanto piuttosto un risultato che rende onore al Presidente Durnwalder, ma soprattutto – e questa era la notizia nazionale – al Presidente del Consiglio.
Più volte accusato di fare poco, o addirittura di fingere di fare qualcosa, se non di limitarsi a rinviare i problemi, oggi Letta ha concluso. Un passo alla volta, come ha fatto per altre iniziative, Letta qualcosa continua a portare a casa.
 
Mentre in parlamento le forze che sostengono Letta non si fanno problemi a esprimersi sull’eutanasia da applicare al Governo – e questo lo fanno democraticamente tutti, destra, sinistra e opposizioni – l’esecutivo funziona.
Se Prodi e Berlusconi non sono riusciti a portare avanti molto dei propri programmi perché hanno dovuto fare i conti con opposizioni senza scrupoli e con i propri sostenitori che esprimevano troppo la propria soggettività, questo governo si trova nell’assurda condizione di operare protetto dalla convivenza imposta da condizioni eccezionali.
Vediamo uno scenario dove l’Azzeccagarbugli esce vincente grazie a i due galletti che, invece di «provare a sopravvivere, si beccavano tra loro».
Non vogliamo specificare quali personalità possano essere metaforicamente rappresentate da Tramaglino e dall'Azzeccagarbugli. Ognuno può esprimere gli accostamenti che preferisce.
Certo è che intanto il governo va avanti, in barba ai galletti che stanno per andare in pentola.
 
Naturalmente non è escluso che domani la maggioranza svanisca e si debba tornare al voto con una legge elettorale che non è in grado di dare una maggioranza al Paese.
Ma al momento ci pare scontato che il Presidente Letta dichiari che «il paese ha bisogno di tutto fuorché di una crisi», così come ci sembrano ululati alla Luna i lamenti che si alzano dalle forze politiche.
La prossima settimana sarà cruciale, ha detto Letta ai giornalisti, come se non fossero state cruciali le settimane che hanno composto i 100 giorni di vita compiuti oggi dal governo.
Certo è che invece che andare a festeggiare i 100 giorni in Sicilia, a Roma o a Milano, Letta ha preferito venire a Bolzano. Una provincia che, insieme a quella di Trento, Monti ha provato più volte a conquistare, senza successo.
Un anno fa il nostro giornale aveva fatto una parodia di Cesare contro Asterix e Obelix, dove Monti era Cesare, Asterix era Dellai e Durnwalder, ovviamente, Obelix. È tuttora disponibile tramite questo link.
A un anno di distanza, vediamo druidi e romani insieme a trovare soluzioni per il futuro. Un po’ di merito va a Dellai (andato effettivamente a Roma), ma molto va anche a Letta che ha deciso di affrontare Durnwalder con il dialogo e non con la forza.
 
GdM

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