L’addio commosso di Alberto Pacher agli organi di stampa

Il ringraziamento per il delicato ruolo di interfaccia tra Provincia autonoma di Trento e l’opinione pubblica trentina

Nel suo discorso d’addio, pronunciato oggi in sala stampa, il presidente Alberto Pacher si è rivolto ai giornalisti per esprimere un concetto che ci ha fatto piacere.
In sostanza ha rimarcato il ruolo della stampa nella gestione della Cosa Pubblica.
Quando vengono assunte delibere da parte della Giunta provinciale, presidente e assessori si pongono il problema di «come la prenderà la stampa».
Con questo non vogliamo dire che i giornali condizionino l’operato del mondo politico. Sarebbe un atto di immodestia, prima ancora che non veritiero. Però forse è utile lo stesso ricordare come funziona il raccordo tra il potere esecutivo della nostra Provincia autonoma di Trento e l'opinione pubblica trentina.
 
La Giunta Provinciale delibera solitamente nella mattina del venerdì di ogni settimana.
A fine lavori, Presidente e Assessori si presentano in sala stampa per illustrare le decisioni adottate.
Il fine principale è spiegare bene contenuti e finalità delle delibere, in modo che possano poi essere illustrate correttamente ai rispettivi lettori e telespettatori.
I giornalisti possono chiedere maggiori spiegazioni e, all’occorrenza, sollevare obiezioni e critiche.
Si tratta sempre di un dibattito intenso e di alto livello, che rappresenta il vero raccordo tra Provincia e i cittadini.
 
Il momento istituzionale è molto più importante e formativo di quanto si possa immaginare. Basti pensare che per gli assessori si tratta di una piccola verifica sull’impatto del loro operato, mentre per i giornalisti si tratta di partecipare in diretta alla storia a puntate settimanali della nostra preziosa autonomia.
Il ruolo di interfaccia con i nostri lettori e le nostre audience è fondamentale perché fa parte del dibattito politico in chiave democratica.
Tutto questo oggi il presidente uscente Albero Pacher lo ha ricordato e ha ringraziato i giornalisti per il ruolo svolto, sottolineando come non ci siano mai stati momenti di tensione tra istituzione e organi di informazione, ma solo la volontà da entrambe le parti di svolgere al meglio il proprio dovere.
 
G. de Mozzi