La replica di Rossi: «Programma elettorale rispettato»

Concluso in Consiglio provinciale il dibattito sul programma e le risorse: le conslusiooni del presidente Rossi

Al termine del primo dibattito svoltosi in Consiglio Provinciale, sostanzialmente sulle risorse della Provincia autonoma di Trento e quindi sui rapporti Stato-Autonomia (vedi nostro servizio), il presidente Ugo Rossi ha ringraziato i consiglieri per gli stimoli e le riflessioni anche critiche proposte e si è reso disponibile ad approfondire ulteriormente nella prima commissione del Consiglio i temi di carattere finanziario, giuridico e tecnico.
 
«Le novità con cui dobbiamo confrontarci – ha detto Rossi, – toccano da vicino la sopravvivenza stessa della nostra autonomia.»
Il presidente ha letto un brano del programma di legislatura depositato, come previsto dalla legge, per la campagna elettorale e soprattutto «votato e scelto dai Trentini come il più credibile e adatto per affrontare sia il futuro prossimo sia quello più lontano».
E partendo da qui ha auspicato anche «il contributo delle minoranze purché di contributo di tratti, e non di mera contrarietà ideologica e demagogica».
 
Rossi ha evidenziato che da questo punto di vista per lui «la campagna elettorale potrebbe anche non essere finita e continuare perché siamo rimasti coerenti con quanto avevamo sempre detto prima del voto: non abbiamo mai fatto proposte fantasmagoriche ma detto sempre chiaro che i tempi erano e sono difficili, che la crisi economica non è affatto finita e che la Provincia non può tutto».
«Abbiamo detto che dovremo affrontare forti riduzioni di spesa e che dovremo spendere meglio. E quello che era scritto nel nostro programma elettorale è esattamente ciò che abbiamo cercato di fare con l’emendamento inserito nella legge di stabilità.
«Certo – ha aggiunto – le preoccupazioni delle minoranze sono anche le nostre perché abbiamo bisogno di garantire certezza nei rapporti con lo Stato. Con alcune norme entrate nella legge di stabilità ci siamo riusciti, mentre restano aspetti critici che dovremo cercare un accordo.»
 
Rispondendo poi alle richieste di chiarimento emerse nel dibattito dai consiglieri, il presidente ha poi fornito il dettaglio delle deleghe in materia di amministrazione della giustizia, di Agenzia delle entrate.
«La competenza – ha spiegato – permetterà alla Provincia di concertare i criteri dei controlli da svolgere sul territorio in materia di verifica e accertamenti per migliorare i rapporti tra fisco e contribuenti e risolvere meglio i contenziosi: non mi sembra una delega di poco conto se pensiamo alle difficoltà dei contribuenti e imprese.»
E ha parlato di imposta comunale sugli immobili, di finanza locale rafforzata nella legge di stabilità perché la nostra potestà passa da secondaria a primaria.
«La Provincia potrà disciplinare i tributi locali acquisiti con legge statale ed entrare anche negli elementi costitutivi del tributo e della riscossione.»
 
Rossi ha poi raccolto gli stimoli provenienti dal dibattito partendo dal problema dell’accesso al credito, per risolvere il quale ha ricordato gli interventi già messi in campo sul finire della passata legislatura «con il progressivo potenziamento dell’attività del confidi attraverso la garanzia di risorse aggiuntive reperendo liquidità anche a breve termine per le nostre imprese».
La Provincia ha garantito anche maggiore tempestività dei pagamenti della pubblica amministrazione e dello Stato «anche se i termini da noi erano già ridotti rispetto al resto d’Italia».
 
E ha annunciato che sta per partire un fondo di rotazione per una dotazione di 40 milioni di euro a carico del bilancio provinciale per risorse trasferite dalla Regione, forte di altri 40 milioni di euro trasferiti da Cassa centrale e mediocredito.
«Con il fondo strategico potenzieremo la possibilità di assicurare sostegno alle piccole imprese. La Giunta sta anche già lavorando per conferire un ruolo diverso a Mediocredito, perché possa svolgere il ruolo di banca migliorando l’attività del credito locale.»
 
A proposito delle ipotizzate chiusure degli ospedali di valle imposte dallo Stato, Rossi ha ricordato che il servizio sanitario provinciale è pagato e gestito con risorse della Provincia.
«Noi concorriamo al risanamento finanziario dello Stato, ma non permettiamo che lo Stato entri nel merito delle nostre prerogative.»
Sui fondi sanitari integrativi, «non c’è in vista nessuna privatizzazione del servizio sanitario».
 
Rossi ha anche confermato l’attenzione sui temi che riguardano le politiche di reddito legate alla povertà e al disagio sociale.
Minori: «La Provincia di Trento preferisce occuparsene direttamente, diversamente da quel che avviene altrove».
«E interveniamo anche per i minori stranieri non accompagnati.»
 
Scuola e istruzione: «Che il presidente abbia mantenuto su di sé questa competenza – ha detto Rossi – significa che vogliamo investire sul sistema formativo per migliorarne la qualità e anche la quantità.
«Puntiamo a un diverso sistema di reclutamento degli insegnanti, alla valorizzazione dell’autonomia dei singoli istituti, del merito e della competitività prestando anche attenzione alla cultura imprenditoriale.»
E ha aggiunto «ho già incontrato le OOSS del settore chiedendo la possibilità di lavorare a un tavolo senza regole precostituite, per individuare insieme un modello di scuola nel quale i giovani possano prepararsi al domani rafforzando il capitale umano».
 
«Certo i dati sulla disoccupazione giovanile preoccupano moltissimo, – ha riconosciuto Rossi. – E non ci accontentato assolutamente della nostra situazione per cui ci impegneremo al massimo.
«Non si può però prescindere da un contesto più generale che, nella classifica della disoccupazione giovanile, vede dietro al Trentino molti paesi più sviluppati dell’Italia.»
«In ogni caso, la nostra agenzia del lavoro ha già definito un piano per anticipare l’attuazione della direttiva europea per i giovani che saremo i primi a realizzare in Italia.
«Abbiamo poi un piano per l’imprenditoria giovanile e arrivano già i primi risultati dei progetti di start up.»
 
Oltre che sulla scuola, per Rossi «occorre continuare a investire sul sistema dell’università e della ricerca, e aprire l’università al mondo del lavoro».
«Cercheremo – ha detto – di dare certezze anche al sistema delle borse di studio (tutte le borse di studio – ha ricordato – sono già state garantite con una delibera di un paio di settimane fa, mentre in Italia solo un 20 per cento è coperto).»
Ancora: «Per i giovani potenzieremo il servizio civile come strumento di appartenenza ai destini della comunità.»
 
«Tutto ciò è legato al tentativo di far ripartire la nostra autonomia e quindi anche di aumentare le entrate. Ma come detto in campagna elettorale abbiamo anche il dovere di ridurre le spese.
«Il piano di riorganizzazione della Provincia va ulteriormente migliorato soprattutto con la semplificazione per ottenere i risultati economici previsti.
«Puntiamo anche a potenziare il sistema di partecipazione dei cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione. Vogliamo che al cittadino in quanto cliente finale del nostro agire possa concorrere al miglioramento stesso della pubblica amministrazione aprendo a questo scopo un apposito canale.»
 
Riforma istituzionale. Rossi ha precisato che «abbiamo sì la necessità di risparmiare, ma vogliamo soprattutto costruire un meccanismo istituzionale che permetta ai cittadini di essere protagonisti attraverso le comunità di valle».
La riforma prevederà una più convinta e fattiva partecipazione dei Comuni.
«Ma puntiamo anche a una riforma della finanza locale, per orientare le risorse a una logica di utilizzo sovra comunale.»
Unioni di Comuni: «Non le consideriamo in contrasto con le comunità ma dovremo trovare meccanismo perché possano funzionare dentro di esse».
 
Rossi ha concluso con una nota di ottimismo.
«Nnella recente classifica sulla qualità della vita una volta tanto siamo davanti a Bolzano.
«Lo dico perché è giusto che le persone hanno bisogno di ritrovare fiducia nella politica e nelle istituzioni.
«Certo, dovremo individuare le criticità gli errori, evitare sottovalutazioni e considerare che quel che facevamo ieri non è detto che funzioni anche domani.
«Occorre coltivare la propensione al miglioramento continuo.
«Essere orgogliosi di ciò che si è fatto non ci impedisce di dire che dobbiamo sempre migliorare.
«Auguro un buon miglioramento a tutti.»