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Titolo V: «Occorrono clausole di salvaguardia per le Autonomie»

La prossima settimana Regioni e Province autonome presenteranno al Governo un proprio documento per aprire la discussione sulle riforme istituzionali

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Una prima valutazione della bozza di disegno di legge del Governo sulle riforme istituzionali e una discussione su come impostare il confronto con l'esecutivo Renzi: sono stati questi i temi prioritari della seduta della Conferenza delle Regioni a Roma, cui hanno partecipato i presidenti Ugo Rossi, Arno Kompatscher assieme ai colleghi governatori.
La bozza del Governo sulla riforma del Titolo V (che regola il rapporto tra Stato e Regioni) e sul nuovo Senato (destinato a diventare una Camera delle autonomie) è considerata dalle Regioni la base di partenza su cui ragionare.
«Mercoledì prossimo ci ritroveremo per approvare un documento unitario con le nostre osservazioni da presentare – spiega da Roma il presidente Kompatscher. – Poi giovedì al presidente del Consiglio Renzi e alla delegazione di governo.»

Nel suo intervento in Conferenza delle Regioni Kompatscher ha ribadito l'esigenza di prevedere una clausola di salvaguardia dell'autonomia dell'Alto Adige nell'iter di riforma del Titolo V della Costituzione.
«Questo passaggio è necessario – spiega il Presidente della Provincia di Bolzano – per non ridurre l'autonomia, per mantenere l'attuale livello e per ampliarlo secondo le proposte avanzate da tempo e discusse con il Governo.»
Riguardo alla futura Camera delle autonomie che, nella bozza Renzi, dovrebbe soppiantare il Senato, i governatori sono concordi sulla necessità di una chiara ridefinizione delle competenze tra Stato e Regioni nonché di un'adeguata rappresentanza delle istituzioni regionali e del territorio nella nuova Camera, in modo che possa svolgere un ruolo effettivo sul modello del Bundesrat tedesco.
 
«Il testo del disegno di legge sulla riforma del Titolo V della Costituzione presentato dal governo è una base di partenza, ha commentato Ugo Rossi. – Da parte nostra c'è ampia disponibilità a lavorare assieme alle altre regioni perché questa possa trasformarsi in una occasione di riforma che tuteli non solo le autonomie speciali ma salvaguardi e implementi un processo di regionalismo che è utile all'intero Paese.
«Per ciò che riguarda il Trentino Alto Adige – ha spiegato Rossi, – abbiamo fatto ulteriormente presente che la nostra collaborazione non può prescindere da una necessaria chiarezza di rapporti con lo Stato.
«In altri termini, la riforma non può implicare una riduzione dell'Autonomia, di qui la necessità di prevedere apposite clausole di salvaguardia nel processo che riguarda l'evoluzione del titolo quinto.»
 
A margine della Conferenza, Ugo Rossi e il collega altoatesino Arno Kompatscher, hanno anche incontrato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni (foto). Tema principale dell'incontro - che verrà ulteriormente approfondito ai primi di aprile in occasione di una visita a Trento del governatore della Lombardia - il residuo fiscale.
«La Lombardia - ha detto Rossi - ha già effettuato alcuni studi su questo argomento e lo stesso Maroni si è detto disponibile ad approfondire la nostra proposta per individuare modalità di lavoro comune in questo senso, posto che c'è la convinzione che unire le forze andrà a vantaggio dei rispettivi territori.»

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