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Autonomia: Rossi non è tranquillo sulle trattative sul Titolo V

Quanto alle nomine dei CdA, Rossi precisa che «nulla è ancora deciso»

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Il presidente Ugo Rossi non è tornato sereno dall’incontro avvenuto a Roma con Renzi sulla riforma del Titolo V della Costituzione, quello che regola il rapporti tra Stato e Regioni.
In realtà nessuno mette in dubbio che le autonomie verranno rispettate, tanto vero che Renzi ha accettato di inserire la clausola della specialità.
Il punto è quanto lo Stato vorrà interferire sui bilanci delle Speciali.
«Potevamo [plurale perché si riferisce alle province di Trento e Bolzano e delle regioni Friuli e Val D’Aosta – NdR] escluderci dalla trattativa e aprire  un tavolo apposta – precisa Rossi. – Ma alla fine abbiamo deciso di fare forza con le Regioni a statuto ordinario. L’alternativa era averle contro. Così invece Errani, presidente delle Regioni, ha avanzato a nome nostro la richiesta di inserire la clausola delle specialità.»
Lo stare insieme alle altre regioni ha un’altra valenza, quella di ottenere dalla Corte Costituzionale la parità di posizione pur riconoscendo la specialità dettata dagli statuti di autonomia.
E dato che le Autonomie hanno dovuto ricorrere spesso alla Consulta, si è preferito adottare questa strada più morbida.
Altro punto in discussione è la riforma del Senato, che coinvolge direttamente gli esponenti degli Enti locali.
«Difficile trovare la quadra di una camera che accoglie governatori, sindaci e senatori a vita.»
Prossimo appuntamento mercoledì 26 marzo a Roma.
 
Rossi ha parlato anche delle nomine dei Consigli di Amministrazione dei musei.
Rispondendo a una nostra domanda, Rossi ha detto che «la Giunta deciderà tra le proprie candidature e quelle giunte dall’esterno».
Il che significa anzitutto che la Giunta non ha ancora deciso nulla, anche se la delibera avverrà nel corso della prossima settimana.
Ma Rossi ha anche precisato che si dovrà modificare il regolamento di attuazione delle nomine, perché «non ha senso riprendere i curricula, che già sono allegati alle candidature».
Il che significa quindi altre due cose. La prima è che l’incidente non è stato indolore. La seconda è che non è escluso qualche colpo di scena dell’ultimo momento.
Insomma, i giochi non sono ancora chiusi.

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