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Rossi: «Con la riforma un’Autonomia più snella ed efficiente»

La dichiarazione del presidente per l'approvazione della legge sulle Comunità di Valle

Il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi è intervenuto in Consiglio provinciale in conclusione del dibattito che ha preceduto l'approvazione da parte dell'aula della legge di riforma delle Comunità di Valle.

«Sono certo che si tratta di una riforma vera, – ha detto Rossi. – Una riforma che realizza un importante obiettivo di legislatura e che consente ai territori di rispondere ai bisogni con un respiro comunitario.
«Abbiamo sempre detto che non volevamo cancellare le Comunità di Valle, ma cambiarle nel profondo questo sì. Con questa riforma abbiamo tradotto in legge anche gli stimoli che ci provenivano direttamente dai cittadini.
«La nostra Autonomia ha bisogno di essere più snella e funzionale, di recuperare sul fronte della sinergia e del fare assieme. In questo senso non ci sentiamo i liquidatori dei comuni perché in materia di fusioni la parola finale spetterà ai cittadini.
«Oggi scommettiamo con convinzione sul fatto che i nostri amministratori comunali sappiano cogliere la sfida di essere investiti dal mandato dei loro cittadini ma nello stesso tempo che riescano a salire sui campanili per guardare lontano e progettare assieme ad altri il proprio futuro.
«I nostri amministratori comunali dovranno farlo utilizzando le risorse in un’ottica sovracomunale. Quella di oggi è una riforma che va nella direzione di garantire un equilibrio tra territori, valorizzando il policentrismo del Trentino, sottolineando le differenze e le specificità.»
 
L'assessore alla coesione territoriale ed enti locali Carlo Daldoss ha ringraziato la struttura tecnica che ha collaborato con lui durante l'iter della riforma.
«Grazie anche alle forze di minoranza per il senso di responsabilità dimostrato, – ha detto Daldoss. – Credo si tratti di una legge importante che permetterà a chi vorrà impegnarsi nei Comuni e nelle Comunità nel 2015 di farlo con regole chiare e definite.
«Per le fusioni tra comuni vogliamo che la parola finale spetti ai cittadini: non vogliamo forzarle ma applicare un principio di democrazia.»

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