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La Lega Nord del Trentino dice di no alla moschea

Presentate le ragioni della contrarietà in una conferenza stampa

La Lega Nord Trentino, forte di oltre 15.000 firme di cittadini, raccolte in poche settimane di mobilitazione, si è dichiarata contraria alla realizzazione a Trento di una struttura religiosa islamica, in quanto - secondo la Lega Nord - sia la cittadinanza che il territorio locale non sono assolutamente compatibili con la realizzazione di tale struttura, che ha una forte connotazione politica, sociale, culturale e religiosa.
Le ragioni che hanno spinto la Lega Nord Trentino a ricorrere allo strumento del referendum comunale - precisa il comunicato - si fondano su questioni di ordine sociale, di pubblica sicurezza, di cultura religiosa.
Ecco il testo per esteso.

Trento e la sua provincia, da millenni, hanno una cultura e un credo religioso d'impronta giudaico-cristiana.
Autorizzare la realizzazione di una moschea in un territorio profondamente ancorato alle proprie tradizioni religiose e culturali cattoliche costituirebbe un vulnus, anche sulla base del fatto che il credo islamico è profondamente basato sul proselitismo e sul fanatismo di tantissimi (la maggioranza) dei suoi adepti che non disdegnano l'uso della guerra santa nei confronti dei miscredenti, cattolici in primis, tanto che molte moschee attive sul territorio nazionale si sono di fatto trasformate anche in luoghi dove si predica il fanatismo islamico, con conseguenti gravissime problematiche inerenti la sicurezza e l'ordine pubblico. Creare a Trento una struttura simile di valenza provinciale, costituirebbe un indiscutibile centro di aggregazione e d'incubazione del fondamentalismo islamico, anche in considerazione del fatto che l'imam del Trentino, Abdulbehir Braigheche è (o è stato nel recente passato) anche il vicepresidente italiano dell'Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche in Italia) che è ritenuta dal Ministero dell'Interno italiano essere una pericolosa organizzazione che fiancheggia il fondamentalismo islamico.
La localizzazione prescelta per la realizzazione della moschea di Trento, un capannone già adibito a deposito commerciale sito all'interno di una zona densamente residenziale, non risulta essere la migliore per strutture del genere. Nella zona attualmente individuata è facile prevedere numerosi disagi per i residenti a causa del parcheggio delle automobili dei mussulmani provenienti da fuori città. Inoltre, un luogo in grado di richiamare una forte presenza di pubblico come una moschea di carattere provinciale genera anche fortissimi problemi di sicurezza attiva e passiva: esistono in zona le indispensabili vie e luoghi di fuga in caso di emergenza, ad esempio un incendio, da parte dei numerosi frequentatori della struttura? Gli stessi locali, sono a norma sia con la prevenzione degli infortuni, che con le regole inerenti l'igiene (idoneo numero di aperture verso l'esterno per l'aerazione dei locali, servizi igienici separati per sesso e in numero adeguato al probabile numero di frequentatori, uscite di sicurezza, ecc.)?
Infine, una questione di carattere religiosa ed etica. Nella terra che ha ospitato il Concilio che ha dato il via alla riforma della Chiesa, la Lega Nord non ritiene opportuno che si insedino simboli e strutture appartenenti ad una professione religiosa, che è illiberale. Il Trentino è e rimane una terra quasi totalmente cattolica, che ha ricevuto influssi di altre professioni religiose solo negli ultimi anni a seguito delle indiscriminate politiche di immigrazione senza regole favorite dai vari governi di centro sinistra che si sono susseguiti. Non crediamo sia il caso di ripetere anche in Trentino quanto di negativo è già successo in altre zone del Paese che hanno accettato la presenza di una moschea, presto trasformatasi da luogo di culto religioso in pericoloso problema di ordine pubblico, con conseguenti arresti di adepti e di imam colpevoli di fiancheggiare il terrorismo islamico.
Per questi motivi, riteniamo indispensabile che il Comune di Trento attui pienamente la democrazia popolare accettando la proposta della Lega Nord Trentino di indire sulla realizzazione della moschea di Trento il referendum popolare, dando alla popolazione residente la possibilità di esprimersi in merito.

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