La nuova data delle elezioni provinciali è fissata per il 9 novembre

Per la prima volta Trento e Bolzano votano in date differenti. Vittoria di Pirro, sconfitta del Buonsenso


Dellai annuncia la forma del decreto che fissa le elezioni per il 9 novembre

Al termine di una campagna elettorale piena zeppa di colpi di scena, la Provincia autonoma di Trento ha preso la pragmatica decisione - storica a modo suo - di rinviare le elezioni al 9 novembre e di votare quindi in una data diversa da quella della Provincia autonoma di Bolzano.
Per la verità non c'erano molte alternative (noi ne abbiamo esposte alcune nell'articolo di ieri) per rispondere alla legge elettorale dopo che il Consiglio di Stato aveva annullato la sentenza del Tar di Trento che riammetteva alla competizione l'UDC, estromessa dalla Commissione elettorale per mancanza dell'autentica della firma del segretario.
Dellai aveva deciso per il 9 novembre e così è stato, subito dopo aver ottenuto il benestare da Durnwalder.

Come conseguenza della decisione del Consiglio di Stato è scaturito un nuovo manifesto elettorale. Su questo punto tutte le leggi (a partire da quella in vigore in provincia, la 2 del 2003, all'articolo 31) sono categoriche: il manifesto contenente i simboli e i candidati va esposto 15 giorni prima delle elezioni.
Non si tratta - fanno osservare le strutture provinciali competenti - di una mera formalità burocratica, ma di una norma che tutela il diritto degli elettori a formarsi un'opinione prima di recarsi alle urne. Un diritto che vale per tutti i cittadini, compresi ovviamente gli elettori della lista ora esclusa dal confronto elettorale; non rispettare i 15 giorni previsti dalla legge, quindi, oltre ad essere una strada impraticabile sul piano giuridico, avrebbe evidentemente contravvenuto alla tutela di tale diritto.
Gli uffici provinciali, peraltro, prima di arrivare alla decisione odierna, hanno preso in esame tutte le tesi formulate all'indomani dell'ordinanza del Consiglio di Stato, a partire da quella per la quale era possibile mantenere la data di voto del 26 ottobre. Alla fine di questa disamina la data del 9 novembre si è rivelata essere l'unica praticabile.
Ai fini di quanto disposto dall'articolo 48 dello Statuto di Autonomia, che sancisce l'obbligo della contestualità delle elezioni nelle due province autonome di Trento e di Bolzano, lo spostamento della data della votazione è stato comunicato al presidente della Provincia autonoma di Bolzano, che peraltro era già stato preavvertito sabato scorso - 18 ottobre - di tale orientamento.


La situazione resta comunque incerta e confusa, perché sono in agguato una serie di altri ricorsi, sia prima che dopo le elezioni, basti pensare all'altra lista riammessa e non riestromessa come l'UDC.
Sconforto tra i candidati, sia perché sono allo stremo delle forze, sia perché sono alla fine de budget. E anche per noi giornalisti si tratta di un allungamento del tour de forze oltre i limiti del possibile.
Drammatica la situazione per tutti, a partire dalle istituzioni, sia perché la gente non può comprendere a fondo le ragioni dell'accaduto, sia perché i vari organi che si sono occupati delle elezioni hanno dimostrato di avere di volta in volta visioni del tutto diverse sulla questione giuridica.
Di fronte a tutto ciò, ci è difficile pensare che chi ha voluto lo sfascio possa contare sulla benevolenza degli elettori.
Ovviamente non sappiamo se si tratti di una vittoria di Pirro. Certamente però è la sconfitta del Buonsenso.