Intervista a Nerio Giovanazzi, candidato presidente alla provincia

È sostenuto da due liste: «Amministrare il Trentino» e «Giovani per il trentino, Trentino per i Giovani» Un programma fatto di domande e risposte

Abbiamo intervistato il vice presidente del Consiglio provinciale Nerio Giovanazzi nel suo ufficio di Palazzo Trentini in via Manci, preso anche lui tra un impegno e l'altro come si può immaginare a un mese dalle elezioni.

Presidente, perché ha deciso di candidare da solo?
Come da solo?

Senza schierarsi con Centrodestra o col Centrosinistra.
Beh, non sono solo. Anzi, ho due liste che mi sostengono.

Lei però era stato eletto per Forza Italia e quindi nel Centrodestra. Cos'è che le ha fatto prendere questa decisione?
Non mi stavano bene due cose. La prima è che Forza Italia si sia fusa con Alleanza Na-zionale. Nel Paese i partiti vengono costruiti attorno a delle persone di assoluto rilievo, ma a livello locale non possono essere ricalcati come se il loro fosse un modello da seguire. Qui non c'è Fini e, siamo sinceri, neanche Berlusconi.

La seconda cosa che non le stava bene?
La Lega. Se la si può avere come alleato, non la si può avere come leader da appoggiare e seguire.

Quindi se ne è andato. E perché non è passato dall'altra parte?
Con Dellai? Perché sono coerente. Non posso fare come Carli che dopo aver contrastato il premier per cinque anni, alla fine ha deciso di mettersi con lui. Io me ne sono andato, deciso di candidare da solo.

Ma che senso ha candidare sapendo di non assumere incarichi?
E chi le ha detto che io non possa vincere?

Già, mi scusi. A volte si tirano le somme troppo in fretta. Parliamo della sua lista e dei suoi programmi.
Le liste sono due, una si chiama «Amministrare il Trentino», l'altra «Giovani per il Trentino, Trentino per i Giovani». Entrambe hanno un capolista, io sono il candidato presidente di tutte due.

Torno a chiedere… Possibilità di successo? Non le pare che ci siano molte formazioni politiche candidate alle provinciali?
Vede, il sorgere di tanti partiti e partitelli va a significare che sono molti i Trentini che non si sentono collocati né a sinistra né a destra. In altre parole, la gente vuole tornare al Centro. Io credo che noi interpretiamo bene il loro sentire e si tratta solo di fargli sapere che noi siamo qua e che abbiamo la stessa comunità di intenti.



Parliamo di programmi.
Il nostro programma è formato da domande precise, alle quali non abbiamo voluto dare risposte precise. Una specie di decalogo attorno al quale muovere l'Amministrazione pro-vinciale nei prossimi cinque anni…



Mi scusi, ma vorrei farle delle domande precise, le medesime che poco o tanto ho rivolto anche ad altri candidati.
Prego.

È favorevole o contrario all'Autostrada della Valdastico?
Assolutamente favorevole. Anzi, è scandaloso che sia ancora lì, sospesa a metà. C'è da vergognarci con il Veneto per la nostra chiusura, ma anche con i nostri concittadini che non sono collegati con mercati metropolitani. Ma le dirò di più: va completata anche la Valsugana. Primo perché così com'è, a tratti due corsie e a tratti quattro, è oltremodo pericolosa. Secondo perché il Veneto completerà la sua parte da Bassano in poi per congiungerci all'area metropolitana del triangolo Treviso Padova e Mestre.

Terza corsia in Autobrennero?
Quella va valutata. Ma andava valutata anche prima di fare la terza corsia dinamica.

Il collegamento dell'intero territorio con il progetto Metroland?
Cerchiamo di tenere i piedi in terra e cominciamo con fare davvero una metropolitana di superficie fra Trento e Rovereto. Costi quello che costi, un collegamento ogni 15 minuti tra le due città farebbe recuperare Rovereto che invece pare del tutto dimenticata dal palazzo. Si potrebbe andare a cena o a prendere l'aperitivo da una città all'altra.

Sui terzomondiali?
Vanno fatti venire per quello che servono. Ci sono Trentini che non vogliono fare più certi lavori ed è fuori dubbio che in questi casi sono i benvenuti. Ma che non vengano qua solo "nella speranza di trovare un lavoro"! Il Trentino diverrebbe un grande centro di collocamento sul forse.
Ci vuole un organismo che raccordi domanda e offerta in maniera seria e funzionale.

Le moschee?
Cominciamo col dire che in molti dei paesi di origine degli immigrati Musulmani non si potrebbe mai avere una chiesa cristiana. Sarebbe abbastanza per impedire loro di costruirle. Se poi aggiungiamo che il più delle volte non sono solo dei centri di culto ma anche di coordinamento politico, direi che c'è da fare un serio pensiero sul come affrontare il problema. Certamente la religione è una libertà imprescindibile, ma si deve essere sempre in grado di sapere che cosa accade all'interno di una moschea.

Sicurezza?
La Provincia autonoma di Trento non ha poteri di polizia. Ma ha la polizia locale. Questa va riorganizzata in funzione di un maggiore controllo del territorio.

Il NOT?
(Nuovo Ospedale Trentino)
La mia idea è che lo spazio individuato in località Ghiaie sia insufficiente. Va fatto in maniera futuribile, ma soprattutto in fretta. Potrebbe sorgere già superato dalla continua evoluzione della tecnologia medica.

Sugli orsi? Non è stato dellai a volerli importare in Trentino.
Lo so, ma non fa fatto niente per riportarli dove stavano prima. Io dico che vanno presi e riportati lì. O almeno tutti quelli che si avvicinano troppo alle case.

Ultima domanda. Cosa ne pensa dei campi da golf?
Ovviamente sono un bene per l'ambiente, dato che sono i paladini del verde (del green) per definizione. Ma bisogna farci un ragionamento. La mia impressione che stiano diventando una moda e che, come tutte le mode, passi. In questa maniera rischieremmo di trovarci tra qualche anno davanti a delle cattedrali nel deserto.

E i turisti?
Beh, dico che bisogna farci un ragionamento.

GdM