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L’appello al voto del presidente Bruno Dorigatti

E' l’occasione per esercitare il principale fra i diritti-doveri della cittadinanza

L’imminente appuntamento elettorale ci offre l’occasione per esercitare il principale fra i diritti-doveri della cittadinanza, proprio perché è quello del voto il momento più alto nella vita politica collettiva in un Paese civile e democratico.
Pur consapevole del diffondersi di qualche clima di sfiducia e delle possibili – quanto rispettabili – opzioni di coloro che non si recheranno alle urne, mi permetto solamente rammentare quanto l’atto del voto rappresenti, di per sé, una scelta di libertà e di responsabilità per ogni singolo Cittadino, nei riguardi dell’intera Comunità e uno strumento concreto per evitare la deriva dell’antipolitica e l’affermazione dei facili populismi di maniera.
 
Quest’anno cade il settantesimo anniversario della Costituzione repubblicana e delle elezioni del 18 aprile 1948, elezioni che videro una partecipazione al voto quasi unanime del popolo italiano, appena uscito dal giogo della dittatura fascista.
Quella memoria di allora, deve diventare oggi il faro per tutti noi, nelle intemperie della sfiducia e delle pessimistiche logiche del «tanto non cambia nulla», per riaffermare quelle conquiste che hanno contribuito a fare di questo nostro Paese, arretrato, povero e ferito in quel 1948, una potenza mondiale e un luogo dove la democrazia si è sempre retta sul dialogo e sul confronto, anche serrato e aspro, ma non per questo incivile e barbaro.
 
Abitiamo indubbiamente un tempo al cui orizzonte paiono stagliarsi, talvolta, ancora tracce pericolose di un passato che speravamo sepolto dalla civiltà, dalla cultura e dall’incedere della storia.
Osserviamo un presente, con crescente e preoccupato stupore, entro il quale i facili populismi, le demagogie a buon mercato, la litania delle promesse più mirabolanti e le manifestazioni dell’odio xenofobo trovano albergo, grazie anche a processi mediatici semplicistici e alla somma di vuoti pregiudizi che investono ogni argomento del dibattito politico e provano anche a scardinare i fondamenti della nostra speciale autonomia e, con essa, i complessivi livelli di qualità del nostro vivere, figlio di quei principi di sussidiarietà che costituiscono un’essenza viva della democrazia stessa.
Ecco perché l’esercizio della libera scelta delle nostre Rappresentanze parlamentari, qualunque esse siano, può costituire un argine importante al pericolo alluvionale che sembra incombere sul domani di noi tutti, perché afferma la centralità del Cittadino Elettore e consegna nelle sue mani l’effettivo esercizio del potere.
 
Infine un appello ai giovani, nati nell’anno 2000 e che, per la prima volta, sono chiamati alle urne, affinché vogliano assumersi anche loro una quota di responsabilità verso il futuro, con il supporto degli adulti e delle famiglie il cui ruolo, nella formazione della coscienza civile dei giovani, è di assoluta importanza e votare non è quindi solo un atto del presente, ma rappresenta soprattutto un segno di speranza nuova verso il futuro nostro e dei nostri figli.
 
Il Presidente del Consiglio provinciale
Bruno Dorigatti
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