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Governo: martedì la prova del nove sulla Piattaforma Rousseau

Gli iscritti al M5S potranno esprimere la propria opinione sull’accordo con il PD

La notizia più importante della giornata politica di oggi è la decisione di sottoporre al vaglio della Piattaforma Rousseau l’accordo del Movimento 5 Stelle con il Partito Democratico per la formazione del nuovo governo Conte.
Gli iscritti al partito da almeno sei mesi potranno esprimere il Sì o il No dalle ore 9 alle ore 18 di martedì 3 settembre.
La piattaforma Rousseau è un sistema di sondaggio d’opinione che i 5 Stelle ritengono fondamentale per la gestione democratica del proprio movimento.
 
Francamente noi non lo riteniamo un sistema scientificamente attendibile perché è privo di alcune condizioni che le ricerche sociali pretendono, come ad esempio la determinazione del campione dei votanti che dovrebbe essere rappresentativo dell’universo di estrazione.
Così come è strutturato, è rappresentativo solo di coloro che hanno deciso di votare. Per i 5 Stelle può essere sufficiente come orientamento generale e in tal senso ha certamente una sua valenza.
Ma se il responso dovesse risultare determinante per far saltare l’accordo, ci pare un po’ azzardato come sistema.
 
Un secondo aspetto che emerge dalla decisione di rivolgersi alla «base» è la data in cui il sondaggio viene completato: martedì sera. Tenuto conto che Conte si recherà dal presidente Mattarella martedì sera o mercoledì mattina, la domanda spontanea che ci poniamo è per quale motivo si sia voluto recuperare un responso in zona Cesarini.
Cosa potrebbe accadere se dalla Piattaforma uscisse un no? Conte va da Mattarella e rassegna le proprie dimissioni, oppure va avanti sostenuto dagli accordi presi con PD e M5S?
Potrebbe essere la situazione più imbarazzante della storia del nostro Paese.
 
Oggi il presidente incaricato ha dichiarato di non essere iscritto al Movimento 5 Stelle. Lo sapevamo, ma ha voluto precisarlo per dimostrare la propria equidistanza tra le due parti in gioco.
Il che - cosa non da poco - consentirebbe ai 5 Stelle di sostenere la candidatura di Di Maio alla vice presidenza del Consiglio dei ministri proprio perché il premier non fa parte della squadra pentastellata.
La prossima puntata continua nella giornata di domani.

GdM

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