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«Live at The Hub Rovereto – No Music in The Office»

Lawrence English + Alberto Boccardi Live Set mercoledì 9 ottobre

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Con l’approssimarsi dell’autunno, in Via delle Scuole 24, prende il via la stagione 2013 di Live at The Hub – No Music in The Office, la rassegna musicale organizzata da The Hub Rovereto in collaborazione con Marco Segabinazzi e Assessorato alla Contemporaneità del Comune di Rovereto.
Un’iniziativa volta a favorire l’ascolto e la scoperta di nuovi suoni, musicisti e band sperimentali all’interno degli spazi di The Hub, normalmente adibiti ad ufficio.
 
Uno spazio insolito per una programmazione originale e ricca, che conferma The Hub Rovereto come punto di riferimento per la promozione di suggestive esibizioni live e, contemporaneamente consolida il percorso volto alla creazione di un network che unisca band, addetti ai lavori e pubblico.
No Music in The Office è un’ironica provocazione per ricordare che la musica non ha confini ma soprattutto per raccontare attraverso un linguaggio universale quei processi di cambiamento che interessano i luoghi di lavoro.
 
Coworking, informalità, condivisione e networking sono le parole chiave di un nuovo paradigma professionale adatto ai contesti nei quali la creatività e le idee scaturiscono dalla sperimentazione e dalla contaminazione.
La stessa sperimentazione e contaminazione che il calendario di No Music in The Office contiene.
 
Lawrence English e Alberto Boccardi presenteranno negli spazi di The Hub Rovereto il frutto della loro collaborazione: l’album Split-LP 12.
L’idea dello split nasce dalle sessioni di registrazione che nell’estate 2012 Alberto realizza con il coro di musica classica e contemporanea Antonio Lamotta diretto dal maestro Davide Mainetti.
 
Alberto invia a Lawrence il materiale lasciandogli completa libertà sull’utilizzo.
Nel lato A Alberto sviluppa un percorso in 3 movimenti, dove ogni parte è indipendente ma allo stesso tempo vincolata alle altre; la successione delle trame sonore si snoda come inevitabile.
 
Se nella parte centrale l’evocazione del coro si muove in contrasto con le distorsioni all’interno in un lungo crescendo, negli altri momenti la densità degli strumenti acustici (corno francese, contrab¬basso, violoncello, autoharp, voce, sax) e dell’elettronica (analog synth, effect pedals, chitarra) si uniscono e si intrecciano scaldando il tessuto sonoro in un flusso di attesa, di ossessione e di evo¬cazione.
Nel lato B Lawrence.
«Questo è quello che mi piace pensare come Land Music, condividere qualco¬sa con la prospettiva di Land Art, in cui una massa di microelementi crea una macrostruttura. Gli infinitesimi suoni si trasformano e definiscono i contorni e le forme di lunghi inviluppi attraverso l’aria. I pezzi respirano di un’inconsueta familiarità. I suoni del mondo umano e del mondo naturale coesistono in medesimi stati di trasformazione, accennando non solo ai se stessi precedenti, ma più raramente rivelando uno sguardo al loro mondo originale. Questo è audio alterato in rapida evoluzione.»
 
Lawrence English, compositore, media artist e curatore di Brisbane, Australia.
Muovendosi sui confini tra diversi territori della ricerca estetica, English nei suoi lavori si concentra sui concetti di ambiente, percezione e memoria.
La ricerca di English mostra differenti approcci, dalla live performance all’installazione, alla creazione di opere che riflettono sulle trasformazioni dello spazio e chiamano in causa il pubblico sui processi legati alla sfera della percezione.
Nel corso dell’ultimo decennio la ricerca sonora di English ha attraversato un percorso divergente lungo il quale si è concentrata eguale attenzione nei confronti dei linguaggi musicali e verso le fonti ambientali, ponendo in evidenza i rapporti stabiliti tra suono e struttura.
Il corpo sonoro di Lawrence English, attraverso una forte carica evocativa, invita l'ascoltatore ad esplorare le proprie impressioni, inevitabilmente contaminate dalle proprie storie ed esperienze personali.
Pubblicata da etichette di risonanza mondiale come 12K, Touch e Wind Measure, la fitta produzione di English presenta numerose sfaccettature.
La rivista WIRE sottolinea come «il suo uso dello spazio e del silenzio sia esemplare», mentre Signal to Noise descrive il lavoro svolto nell'album Ghost Towns come un esempio di «straordinaria musica concreta moderna».
 
Alberto Boccardi, Nato a Morbegno nel 1980, si è diplomato al Conservatorio di Milano e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano.
A partire dai 14 anni ha suonato basso e batteria in gruppi punk e hardcore, partecipando a diversi festival italiani e pubblicando due dischi crossover con i Brainsick.
Dal 2005 comincia a sperimentare con l'elettronica, unendola alla calda densità di strumenti acustici e analogici e concentrandosi in particolare sull’attesa, sulla sospensione e sul contrasto tra suono e silenzio.
È membro fondatore del progetto anyBetterPlace, le cui performance e installazioni audiovisive sono state presentate all’Edvisk Festival 2009 di Stoccolma e al padiglione danese della Biennale di Venezia 2011, nonché selezionate come finaliste al Muv 2010 di Firenze e al Nao Performing Festival 2010 di Milano.
Ha composto musica per spettacoli di danza (Compagnia Cinzia DeLorenzi, Schuko, Le molecole), per videoartisti (Yuri Ancarani, Francesca Amati, Icaro Project), per reading e pièce teatrali (Survival - Siamo Tutti Uno, Compagnia dei Giullalli - Eterefolli).
Nel 2011, con Come corpo cade, viene premiato insieme alla compagnia di danza Schuko al concorso NAO i-create11 per la nuova produzione 2011/12.
Nel febbraio 2012 pubblica il suo primo album solista per l’etichetta indipendente fratto9 under the sky.
Nell’aprile dello stesso anno viene incluso dalla rivista inglese The Wire nella compilation di musica sperimentale The Wire Tapper 28.
Suona con Ben Frost per la prima italiana del concerto Music for Six Guitars.
All’attivo numerosi tour in Europa e Nord America.
Vive e lavora tra l’Italia e il Kazakistan.
 
Live at The Hub – No Music in The Office, è un progetto musicale organizzato da The Hub Rovereto in collaborazione con Marco Segabinazzi e Assessorato alla Contemporaneità del Comune di Rovereto.

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