Presentato ufficialmente alla stampa il teatro Zandonai
Un lavoro complesso durato 12 anni, 25 milioni di costo per 500 posti – Li vale tutti

Un lavoro complesso durato 12 anni, 25 milioni di costo, per 500 posti a sedere.
Decorazioni floreali, stucchi, velluti e vetri di murano alle pareti, un lampadario gigante nel foyer nei cui 100 metri quadri ci sarà la caffetteria e una specchiera antica di notevole valore donata dalla Provincia.
È il nuovo salotto buono di Rovereto: il teatro Zandonai di Rovereto che aprirà ad ottobre ed oggi è stato presentato alla stampa.
A fare gli onori di casa il Sindaco Andrea Miorandi, l'assessore Leone Manfredi, il responsabile dell'Ufficio Tecnico che ha gestito la difficilissima partita ing. Piccini, e l'architetto Michele Condini che ha avuto l'onere come direttore dei lavori di coordinare maestranze e fornitori.
Era presente anche l'ex assessore, avv. Ferrari, che nella passata amministrazione aveva preso in mano la questione quando si trattava di intervenire solo per fermare i tarli che si stavano mangiando le strutture lignee.
Una volta entrati in azione si capì che il teatro aveva problemi ben più gravi e che la differenza termica (7 gradi tra platea e ultimi palchetti) aveva creato col tempo un pericoloso effetto condensa i cui danni si notavano sul soffitto e sulle strutture lignee che sostenevano i palchi.
«Ora si apre la sfida della programmazione e della gestione che vogliamo sia ambiziosa e di qualità» ha esordito il Sindaco annunciando che ormai gli ultimi interventi riguardano la scenotecnica.
Il Teatro intitolato a Zandonai venne costruito in soli due anni a fine '700 ma subito mostrò la necessità di porvi mano.
L'architetto Condini ha spiegato che il lavoro ha richiesto una accurata ricerca storica sugli strati di storia che si erano sovrapposti di intervento in intervento, è stato scelto di riportare l'orologio del teatro alla data del 1871.
Le dotazioni sono di ultima generazione con sensori anti-fumo, vie di fuga sono state simulate a computer, impianto antincendio di ultima generazione a vapore acqueo, che nebulizzando l'acqua spegne la fiamma sul nascere.
La struttura è completamente sbarrierata con servizi potenziati (due piani per i camerini, ampio e spazioso guardaroba) e due scale di sicurezza.
Vi hanno lavorato le maestranze della Trentino Progetti, la Erre di Padova, la Branzini di Rovereto, artigiani e tappezzieri, dipendenti dell'Ufficio tecnico di Rovereto, esperti di restauro e tra questi anche l'architetto Michelangelo Lupo.
Ad ottobre 2014 inaugurazione ufficiale e la chiusura di una capitolo difficile, lungo e pieno di sorprese, non privo di tensioni e persino polemiche.
«Non è stato però un cantiere-scandalo, solo un cantiere complesso che ci ha visto entrare per tutt'altro e ci ha bloccato di problema in problema per 12 anni» – precisa il Sindaco di Rovereto che raccoglie la preziosa eredità di inaugurare il teatro dalla precedente amministrazione e ad inizio del suo mandato aveva dato 3 anni di tempo ai suoi uffici per ultimarlo.
TESTO E FOTO DI GIORNALE SENTIRE