Home | Interno | Rovereto | «Città invisibili»: a Rovereto teatro, musica, danza, arti visive

«Città invisibili»: a Rovereto teatro, musica, danza, arti visive

Allestimento del Teatro Potlach con il coinvolgimento di oltre trenta realtà associazionistiche di Rovereto e della Vallagarina per un totale di quasi 400 persone

image

>
Il cuore del centro storico di Rovereto nel prossimo week end si animerà con la quarta edizione dello spettacolo «Città invisibili», che si affianca al Premio Internazionale Città della Pace indetto dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti.
Allestito dal Teatro Potlach con il coinvolgimento di oltre trenta realtà associazionistiche di Rovereto e della Vallagarina per un totale di quasi 400 persone, le «Città invisibili» si propone al pubblico venerdì 3 e sabato 4 luglio, nel centro storico di Rovereto, partendo da piazza San Marco, e domenica 5 luglio al Colle di Miravalle.
Un grande spettacolo itinerante tra gli scorci più affascinanti del centro storico per raccontare i personaggi, la storia di Rovereto e i 90 anni della Campana dei Caduti per la Pace.
La città si animerà di suoni e colori perché, tutti, attraverso la propria forma espressiva possono contribuire a promuovere il messaggio di Pace della Campana.
È l’impegno quotidiano che Maria Dolens chiede ad ogni essere umano, senza distinzione di cultura, credo politico e religioso.
<a href="http://inaffiliago.it/?a=1825&c=228&p=c&s1="><img src="http://banner.seolabadv.it/Campari/Brand/googleBanner_468x60.jpg"></a>
<div style="display:none"> <img src="http://inaffiliago.it/i.ashx?a=1825&c=228&p=c&s1=SUB_ID" width="1" height="1" border="0" /></div>
<img src="http://track.adform.net/adfserve/?bn=4158947;1x1inv=1;srctype=3;ord=[timestamp]" border="0" width="1" height="1"/>

Ecco perché la Fondazione Opera Campana dei Caduti in occasione della consegna del «Premio Internazionale Città della Pace» propone, come nelle scorse edizioni, «Le città invisibili»: per dar vita ad un evento, di respiro nazionale ed internazionale, sulla Pace e sulla Fratellanza.
Si parlerà, attraverso il linguaggio delle arti e della cultura, di memoria e di speranza che sono sia l’anima di Maria Dolens, che la «filosofia» ed il «nutrimento» di un progetto come «città invisibili».
Un viaggio dentro la memoria, nella storia di Rovereto, dei suoi personaggi, delle sue peculiarità, dentro i nostri desideri, i nostri sogni, le nostre visioni, le certezze, la nostra storia e la storia degli altri, attraverso le nostre paure e le nostre speranze.
Un viaggio dove l’incontro è sia conoscenza che scambio e la diversità diventa fonte di relazione, ricchezza, opportunità di crescita, interculturalità, interreligiosità.
Un viaggio che porterà il pubblico in quelle città invisibili nascoste nel bronzo fuso dei cannoni, nel peso della storia, nella spiritualità forte ed intensa del Colle di Miravalle, nell’egoismo dell’uomo, nella paura di amare il prossimo.
 

 
Uno speciale «pellegrinaggio artistico» coinvolgendo tutto il territorio e le realtà che lo animano, un vero e proprio «pellegrinaggio verso Maria Dolens».
Quest'anno la quarta edizione del «Premio Internazionale Città della Pace» istituito dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti è stata assegnata alla città di Rovereto.
Dopo la comunità di Acupe (2009), a Salvador de Bahia (Brasile), la città di Strasburgo (2011) e l’Isola di Lampedusa (2013), quest'anno tocca a Rovereto, Città della Pace, fregiarsi del riconoscimento che vuole far conoscere, valorizzare ed rendere visibili quelle comunità, piccole o grandi che siano, che si contraddistinguono concretamente nell'importante creazione, sviluppo e affermazione di un'autentica «cultura di pace».
Rovereto è dal febbraio 2006 che può dirsi a pieno titolo impegnata su questo fronte. Risale infatti a quel periodo l’approvazione della legge che detta «Disposizioni concernenti iniziative volte a favorire lo sviluppo della cultura della pace».
La legge attribuisce il diritto a Rovereto, unica città in Italia, di fregiarsi del titolo di «Città della Pace».
 
Non si tratta di un’assegnazione casuale ma dettata dal fatto che Rovereto ospita uno dei più importanti simboli mondiali legati alla Pace: la Campana dei Caduti, che proprio quest’anno celebra il novantesimo anniversario dal suo primo rintocco avvento il 4 ottobre 1925.
Da quella data «Maria Dolens», con i suoi cento rintocchi serali, esprime il suo messaggio universale di ripudio della guerra.
Fregiarsi del titolo di «Città della Pace» è per Rovereto anche il riconoscimento di essere una città nata sulle macerie della prima guerra mondiale, una città dilaniata dal conflitto che è riuscita a rinascere anche come simbolo di pace duratura.
Come era solito dire Padre Eusebio Jori, secondo Reggente della Fondazione, la Campana è a Rovereto ma non è di Rovereto, si deve confrontare con il mondo e con il problemi del mondo stesso.
A Rovereto inoltre, dallo scorso anno, si trova anche la sede della Commissione «Cittadinanza Attiva, cultura di Pace e diritti umani» del Club di Strasburgo.
 

 
La consegna del Premio è in programma domenica 5 luglio alle ore 21.00 nel corso della solenne cerimonia che si svolgerà sul Colle di Miravalle.
A ricevere il riconoscimento sarà simbolicamente il Sindaco Rovereto, Francesco Valduga.
Alle 20.30 il ritrovo è per tutto il pubblico all'Ossario di Castel Dante.
Si darà vita quindi ad un «pellegrinaggio artistico» lungo il sentiero della Pace che porta alla Campana.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande