Nati a Rovereto i cuccioli del terremoto del 24 agosto
Sono quattro maschi e cinque femmine, figli di due cagnette di Amatrice

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Hanno partorito le due cagnette che, scampate dalla tragedia del terremoto del Centro Italia, sono giunte incinte al canile di Rovereto.
Sono state prese in carico dal personale dell’associazione che gestisce il canile e Angelina, cagnetta bianca di media taglia, ha dato alla luce 1 maschio e 4 femmine; per Joly, cagnetta bianca e arancio di piccola taglia, sono arrivati 3 maschi e 1 femmina.
Tutti i cuccioli potranno presto essere dati in adozione, mentre per le due madri si devono attendere i documenti che consentano ad Arcadia, gestore del canile, di potersi comportare come proprietaria degli animali.
Come si ricorderà, infatti, i due esemplari sono di una coppia di anziani - quasi centenari - che ha dovuto lasciare la propria abitazione e che, verosimilmente, non potrà tornare ad accudirli.
Nel frattempo, Arcadia vuole smorzare la piccola polemica nata con Sav.
Dalle pagine di un quotidiano locale, il presidente di Arcadia Pierluigi Raffo aveva lamentato scarsa collaborazione durante le fasi più calde dell'emergenza terremoto, quando l'associazione aveva invocato l'intervento di Sav per portare mangimi, in particolare, agli animali di allevamento.
Sempre a mezzo stampa, Sav aveva replicato giudicando ingiusta la lamentela.
Oggi, Raffo spiega: «Mi scuso se ho portato sui giornali questa polemica, ma ho visto con grande piacere che l'amministratore delegato Roberto Zampieri, rispondendo, si è detto pronto a fornire supporto in presenza di una richiesta formale.
«Per questo, da 10 giorni cerco in ogni modo di contattarlo di persona. Sarebbe davvero bello poter organizzare un nuovo trasporto di mangimi verso i luoghi del terremoto, unendo lo sforzo di Sav e del canile.
«Del resto, ci siamo sempre serviti da Sav e, per le sole esigenze del canile, spendiamo svariate migliaia di euro ogni anno. Resto quindi in attesa di potermi confrontare di persona con Zampieri, compatibilmente coi suoi molti impegni che, finora, hanno impedito un colloquio.»