Mostra Lino Volani: Quel che dicono i volti

A Palazzo Todeschi apre domenica 21 maggio la mostra fotografica a lui dedicata

A Palazzo Todeschi apre domenica 21 maggio la mostra fotografica dedicata a Lino Volani.
Nato a Rovereto nel 1949, Lino Volani inizia a soli quindici anni il lavoro di fotografo presso lo storico studio Fotomoderna Tarter Adriano.
La grande passione per il bianco e nero, la predilezione del medio formato, la continua ricerca per migliorare le tecniche di ripresa e stampa, unite a una grande sensibilità umana e artistica diventano i tratti salienti di una carriera fotografica di oltre quarant’anni.
Apprezzato professionista nella propria regione, Volani ottiene diversi riconoscimenti a livello non solo nazionale, fra cui il premio «Miglior ritratto dell’anno 1993» al concorso Kodak «Le stagioni del ritratto», e due European Portrait Gold Award.
Successivamente Volani sperimenta nuovi approcci fotografici legati al reportage, che si concretizzano nel lavoro monografico «Memorie - Cantina d’Isera», sulla coltivazione della vite nelle varie stagioni dell’anno e, soprattutto, sul rapporto uomo - territorio.
 
Presidente dell’Associazione culturale Paspartù, Volani ha lasciato un vastissimo archivio fotografico a documentazione di mezzo secolo di storia.
Scrive nella prefazione il critico d'arte Mario Cossali che Volani amava ritrarre con il suo obiettivo soprattutto le persone, i volti e i corpi nel loro più significativo ed espressivo portamento, nel classico bianco e nero che sa restituire la scorza dei giorni e del tempo, che non inganna la memoria e ci restituisce la pungente nostalgia dell’immagine.
«Lino Volani – conclude Cossali - era generoso e disponibile verso i colleghi e verso le associazioni culturali, collaborava volentieri a molte iniziative mettendo a disposizione anche il suo ricco archivio, era certo un fotografo nel senso antico del termine e si sentiva legato anche per questo alle radici della comunità. Aveva stretto amicizia con fotografi noti a livello nazionale, posso testimoniare di quella intensa e produttiva con Pino Ninfa. Con questa mostra lo ricordiamo con i suoi ritratti. Quelli legati al suo paese, quelli legati alla campagna e alla vendemmia, quelli legati alla vita quotidiana e ai momenti di posa in studio. Crediamo di ricordare un artista con la A maiuscola ed anche un bell’esempio di umanità.»
L'evento è curato dalla Comunità della Vallagarina e il Comune di Rovereto.