Rovereto torna a investire sulla seta
È stata inaugurata all’Urban Center di Rovereto la mostra dedicata al «progetto seta», uno degli obiettivi strategici di questa Amministrazione comunale

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È stata inaugurata oggi all’Urban Center di Rovereto la mostra dedicata al «progetto seta», uno degli obiettivi strategici dell'Amministrazione comunale di Rovereto che mira alla nascita e allo sviluppo di un sistema integrato culturale ed economico sul tema della produzione serica.
Lo studio di fattibilità, è stato redatto dalla società Venetian Heritage Cluster di Monte di Malo (Vi) ed è già oggetto di domande di finanziamento europeo.
L'idea progettuale e le sue motivazioni sono state presentate dal sindaco Francesco Valduga, da Simonetta Festa dirigente del progetto speciale «Rilancio Vocazioni della Città» che ha coordinato il lavoro e da Sergio Calò direttore del Cluster veneto che è stato incaricato della predisposizione di uno studio di fattibilità orientato al recupero della Filanda Bettini e alla individuazione delle piste di lavoro.
«Questo è un grande progetto per la nostra comunità – ha detto il Sindaco Francesco Valduga, segnalando che si tratta di un'idea per la città e il territorio circostante, che ha coinvolto numerosi enti ed istituzioni.
«Lo riteniamo strategico perché non è solo una operazione di memoria storica, ma anche occasione per rigenerare luoghi fisici come la Filanda Bettini, possibilità di incidere positivamente ed esteticamente nel paesaggio in quanto parlare di seta è parlare di gelsicoltura e bachicoltura ed infine possibilità di generare indotto ed economia, con un nuovo modo di fare impresa.»
La mostra allestita all'Urban Center spiega come è possibile recuperare un pezzo fondamentale di storia economica della città: quello relativo alla filiera produttiva serica (coltura del gelso, allevamento dei bachi, trattura, filatura e industrie tessili), che si sviluppò in particolare dopo la seconda metà del Settecento.
Con questo lavoro si mette in relazione la storia della città di Rovereto e quella della Vallagarina.
Il progetto, avviato nel corso del 2017, figura tra gli obiettivi strategici del DUP del Comune, prevede il recupero degli antichi filatoi, dei palazzi e delle rogge, non solo a scopo culturale e turistico (studio e visita ai palazzi storici e alle strutture di archeologia industriale), ma anche ai fini della sperimentazione e della ricerca, con l'attivazione di start up e di processi produttivi innovativi con riferimento alla meccatronica, alla robotica, all'agricoltura sostenibile, all'economia circolare, all'industria etica, incentrati sulla produzione della seta.
Il progetto ha messo in rete Enti e Istituzioni tra le quali Fondazione Museo Civico, Fondazione Mach, Fondazione Museo storico del Trentino, Comuni della Vallagarina come Ala e Villa Lagarina (con i quali è stato stipulato un protocollo d’intesa per le «Vie della seta») con la collaborazione di Comunità di Valle Vallagarina, Provincia Autonoma di Trento, Servizi provinciali (cultura, agricoltura, attività produttive), le categorie economiche (industriali, artigiani, aziende agricole) e realtà istituzionali extraprovinciali soprattutto del Veneto, nonché Accademia degli Agiati e APT.
La mostra illustra quindi le possibili piste di lavoro elaborate da Venetian Heritage Cluster e in particolare:
1) la pista culturale/turistica che mira a aggiornare e rivitalizzare, per una fruizione culturale e turistica, il percorso storico delle rogge (con evidenza di filatoi, filande e tintorie), prevedendone azioni di promozione;
2) la pista infrastrutturale con:
• restauro dell'ex Filanda Bettini con recupero di spazi espositivi, laboratoriali, di ricerca e dedicati a start-up, anche in relazione al suo stato attuale di grave precarietà strutturale;
• fruizione degli spazi di Colle-Masotti;
3) la sostenibilità e sviluppo nuove opportunità di lavoro sostegno e avvio di nuove start-up per la ricerca di nuove tecnologie con:
• sostegno e avvio di nuove start-up per la ricerca di nuove tecnologie;
• re-introduzione delle coltivazioni del gelso
• re-introduzione delle attività di bachicoltura;
• sviluppo nuove imprese per utilizzo della seta di qualità: alta moda, ambito medico, estetico, ecc.;
• proposte di nuove attività di tipo artigianale legate alla seta: oggettistica arte-design, imprese culturali creative.
La mostra inaugurata all'Urban Center è il passo iniziale della fase di comunicazione e partecipazione alla città, che potrà vedere gli elaborati fino al 31 luglio ed è invitata a prenderne visione.