Approvato il piano che protegge l'uso del territorio

Adottato dalla Comunità della Vallagarina il piano per le aree agricole di pregio, le aree produttive e le reti ecologiche e ambientali e aree di protezione fluviale

«Un lavoro importante che svecchia la fotografia del territorio per portarla ai giorni nostri. Il piano di Comunità si pone tra quello provinciale e i piani regolatori dei Comuni realizzando una visione unitaria del territorio, con attenzione alla sostenibilità ambientale e mi preme ringraziare il lavoro di squadra fatto da tutti i Comuni della Vallagarina e dal nostro ufficio urbanistica.»
Sintetizza così il Presidente della Comunità Stefano Bisoffi l’adozione da parte del Consiglio di Comunità, riunito ieri sera per visionare e approvare il Piano Territoriale della Comunità della Vallagarina inerente le aree agricole di pregio, le aree produttive di livello provinciale e le reti ecologiche e ambientali e aree di protezione fluviale.
A presentarlo l’architetto responsabile del servizio urbanistico di Comunità Andrea Piccioni.
Il Piano rappresenta un modello virtuoso di conservazione del territorio e di sviluppo sostenibile in quanto punta a evitare spreco di terra.
 
L'obbiettivo era quello di precisare i perimetri delle aree agricole di pregio e delle aree agricole (normali) del Piano urbanistico provinciale sulla base del reale uso del suolo, oltreché gli aspetti paesaggistici.
In sostanza il Piano svecchia il Piano urbanistico provinciale e con la collaborazione dei Comuni della Vallagarina e degli Usi civici, propone un aggiornamento dei dati, in quanto negli anni alcune aree o non risultavano più coltivate o si erano urbanizzate, mentre altre sono state aggiunte in quanto erano divenute aree di pregio.
L’architetto Piccioni nell’illustrarlo ha spiegato che il Piano definisce con maggiore precisione la cartografia aggiornandola al paesaggio attuale (da una scala 25 mila a quella di 10 mila): per esempio per quanto riguarda le aree agricole il piano ha svecchiato la mappa del territorio così come era descritta nel Pup (vecchio di anni) tenendo per esempio in conto l’avanzamento del bosco.
 
Le modifiche delle aree agricole sono tutte state confrontate dai Comuni e lo stesso vale per le aree produttive.
Sia per le aree agricole che quelle produttive e le fasce fluviali, il Piano prevede uno sviluppo ordinato e attento.
L'iter ha visto una prima proposta adottata nel 2017, poi il Piano è rimasto per 90 giorni a disposizione delle osservazioni dei cittadini che sono state 361, successivamente è passato in Provincia per i pareri di competenza e ieri è approdato in consiglio per l'adozione definitiva.
Ora andrà nuovamente in Giunta provinciale per l'approvazione finale.