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39° Oriente Occidente, Aterballetto debutta a Rovereto

Domani alle 17.30 al Mart anche la prima assoluta di Concerto fisico, un lavoro di Michela Lucenti sulla storia di Balletto Civile

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Si avvia verso l'ultimo week end la 39ma edizione di Oriente Occidente Dance Festival. Per domani in programma un importante appuntamento per la danza italiana: debutta infatti al Teatro Zandonai di Rovereto Dreamers la nuova produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.
Domani alle 17.30 al Mart anche la prima assoluta di Concerto fisico, un lavoro di Michela Lucenti sulla storia di Balletto Civile.
 
Un altro sold-out con 500 biglietti staccati ieri sera per Oriente Occidente: il nuovo circo e l’atmosfera da favola dei funamboli di Cirque Rouages hanno conquistato Progetto Manifattura e il caloroso pubblico che ha partecipato con numerosi applausi a scena aperta.
Il programma del Festival continua con un appuntamento particolarmente importante per il panorama della danza contemporanea nazionale.
Debutta infatti domani, venerdì 6 settembre, nell'ambito della 39ma edizione di Oriente Occidente Dance Festival, «Dreamers», la nuova produzione della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, punta di diamante del panorama coreutico italiano.
 
Il lavoro - un trittico che riunisce le firme di Ohad Naharin, Rihoko Sato e Philippe Kratz - conferma l’attenzione della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto verso i maestri della coreografia, come Ohad Naharin ma anche nei confronti dei giovani, come Philippe Kratz, aggiungendo al repertorio l’attesissimo debutto nella coreografia di Rihoko Sato, musa di Saburo Teshigawara.
«Dreamers» (cloud|materia di Philippe Kratz, Traces di Rihoko Sato e Secus di Ohad Naharin) rappresenta perfettamente questa fase di lavoro della Fondazione Nazionale della Danza, impegnata nell’esplorazione di universi coreografici e culturali quasi all’opposto tra loro sul piano espressivo, ma accomunati da una profonda sensibilità umana.
 
La prima rappresentazione dello spettacolo precede di pochi giorni l’inizio delle prove di Don Giovanni di Johan Inger, coproduzione internazionale che debutta nel 2020.
In Dreamers spiccano le illustri firme di Ohad Naharin, il coreografo di Batsheva Dance Company, e di Rihoko Sato, fonte di ispirazione e interprete preferita di Saburo Teshigawara, uno dei più influenti coreografi del panorama della danza contemporanea giapponese; accanto a loro Philippe Kratz, coreografo e danzatore di Aterballetto.
Il trittico rappresenta un’occasione unica per ammirare la compagnia attraverso sfumature in contrasto: dall’approccio fisico e razionale di Philippe Kratz, allo stile sofisticato e leggero della giapponese Rihoko Sato, fino al vigoroso rituale di Ohad Naharin.
 Dreamers è il frutto di una coproduzione internazionale, che associa alla Fondazione Nazionale della Danza il Festival Oriente Occidente di Rovereto, Les Halles de Schaerbeek di Bruxelles e Malraux scène nationale Chambéry Savoie in Francia. cloud|materia di Philippe Kratz è sostenuto da Bayer Culture Engagement – Leverkusen.
 
Il debutto serale è anticipato dal programma di Oriente Occidente da un'altra prima assoluta: debutta la Mart di Rovereto alle ore 17 il solo di Michela Lucenti Concerto fisico, una nuova produzione che racconta la storia di Balletto Civile, la compagnia di Lucenti nata 15 anni fa in seguito a un’esperienza teatrale all’interno dell’ospedale psichiatrico di Udine, uno dei luoghi in cui Basaglia ha rivoluzionato il concetto di follia.
L'assolo, interpretato dalla stessa coreografa, è un'indagine per corpo e voce, un racconto musicale nel quale vengono attraversati quindici anni di storia di Balletto Civile.
«Un greatest hits sghembo, storto e non nostalgico – l’ha definito Lucenti – che narra la nostra storia attraverso i racconti di cui ci siamo fatti veicolo.
«Come un juke-box che risveglia gli accenti emotivi di un ricordo che è ancora il presente, di come ci siamo trasformati in tutti gli spettacoli e le tematiche portate in scena.»
 
In calendario al Festival per venerdì 6 settembre alle ore 16 e alle ore 18 anche la replica di Frock, lavoro della compagnia di danza inclusiva Stopgap.
Per la sezione «Linguaggi», l'incontro dal titolo Stati Uniti e Cina: una lotta per il primato è in programma alla sala conferenze del Mart alle 17.30.
A condurre l'incontro - parte del ciclo di tre appuntamenti che il Festival ha organizzato grazie alla collaborazione con la rivista di geopolitica Limes - avrebbe dovuto essere il direttore del periodico, Lucio Caracciolo.
 
Per un imprevisto del direttore, la conferenza sarà tenuta da Giorgio Cuscito, consigliere redazionale di Limes, studioso di geopolitica cinese, analista e curatore del Bollettino Imperiale di Limesonline, l’osservatorio settimanale sulla Cina e le Nuove Vie della Seta, che attraverserà il controverso rapporto tra Stati Uniti e Cina, in costante conflitto per il primato globale.
Una relazione nella quale si inserisce un terzo elemento: il rapporto fra Cina e Russia, due Paesi che diffidano da sempre l’uno dell’altro, ma che sono uniti dal fatto di dover entrambi fronteggiare la sfida americana.
 
Infine, a partire da domani, venerdì 6, e fino a sabato 7 settembre, alcuni appuntamenti sono in programma al MUSE di Trento, grazie alla collaborazione in particolar modo sul focus del Festival dedicato alla tutela dell'ambiente e al cambiamento climatico.
Domani, venerdì 6, i primi appuntamenti (alle 15, alle 16, alle 17) con la visita alla Seed bank del MUSE, uno spazio solitamente non accessibile al pubblico, che raccoglie e conserva i semi di piante spontanee e della varietà locali delle piante coltivate esclusive del territorio trentino.
Al termine della visita verranno preparati dei semi da spedire alla Svalbard Global Seed Valut, la seed bank norvegese riserva di sicurezza e conversazione globale contro perdita occidentale del «patrimonio genetico tradizionale».

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