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Startup innovativa cerca ingegneri meccatronici e informatici

Polo Meccatronica: il «virtual testing» di Ante Motion sulla via della guida autonoma

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Il core business di Ante Motion, insediata da poco più di un anno in Polo Meccatronica, è la sperimentazione di software integrati per rendere sempre più realistica e precisa la simulazione virtuale di situazioni di guida autonoma, connettendo tra loro diversi «nodi di calcolo».
Strumenti che la startup nata in Trentino grazie a un ingegnere meccatronico friulano e a un ingegnere informatico sardo-bolognese mette a disposizione di costruttori del settore automotive, sia in Italia che all’estero, che stanno investendo nelle tecnologie per la guida autonoma dei veicoli.
Un settore in crescita: Ante Motion, che oggi ha sei dipendenti, sta cercando altri sei-sette laureati in ingegneria meccatronica e informatica da inserire in organico entro la primavera del 2020.
Già opzionati nuovi spazi produttivi nella Be Factory di Progetto Manifattura disegnata da Kengo Kuma.
 
Luca Gasbarro, ingegnere meccanico di Udine, amministratore delegato. Claudio Sai, sardo trapiantato a Bologna, ingegnere informatico.
Hanno lavorato insieme per dieci anni in Ducati Corse. Gasbarro ha poi collaborato per quattro anni con Ferrari e Aprilia Racing.
Sono loro la «testa» di Ante Motion, startup innovativa nata a metà 2018 in Polo Meccatronica a Rovereto.
A poco più di un anno dalla sua fondazione, la startup è in cerca di nuovo personale: ingegneri meccatronici e informatici in particolare.
Nei laboratori e negli uffici di Polo Meccatronica il team di Ante Motion (il nome, che unisce latino e inglese, significa «prima del movimento») mette a punto software di «unreal engine di renderizzazione», ovvero sistemi di simulazione per il virtual testing della guida autonoma.
 
«Il nostro punto di forza – spiega Luca Gasbarro - è la tecnologia che permette un dialogo semplice tra sistemi per lo sviluppo di software con visualizzazione di immagini. Integriamo sistemi di renderizzazione per definire ambienti pseudo-cittadini di simulazione di guida assistita e autonoma. Per validare questi sistemi servono bilioni di test in strada, in condizioni di pericolo. Per farlo dal vero servirebbero quindi decine di anni. Con la simulazione virtuale, riusciamo a farlo in modo organico con il software.»
Software integrati che creano la visualizzazione dell’ambiente di guida, simulano il traffico di contorno (compresi gli imprevisti: da un semaforo che si rompe a un ciclista indisciplinato), l’audio, il cruscotto (interfaccia uomo-auto), più le centraline sulle quali «gira» il software della guida autonoma.
«Le centraline vengono in qualche modo ingannate – spiega Gasbarro – cioè credono di operare su un’auto vera, invece lo fanno in ufficio, sul nostro sistema informatico».
Si tratta, insomma, di un digital twin, una sorta di gioco di guida con funzionalità, però, del tutto professionali.
 
L’approccio alla guida autonoma, oggi, è articolato in cinque livelli: al secondo livello troviamo, ad esempio, gli adaptive cruise control già montati sulle auto di serie.
Anche il quarto e quinto livello riguardano ausili alla guida, mentre la guida autonoma vera e propria è concentrata a un quinto livello cui in tanti puntano, ma che non è ancora prossimo.
Oltre ai costruttori, Ante Motion si rivolge anche ai fornitori di software delle case automobilistiche.
Nel corso del 2020 Ante Motion occuperà alcuni spazi del nuovo compendio Be Factory presso Progetto Manifattura a Borgo Sacco.
«A Rovereto – aggiunge Gasbarro – abbiamo trovato partner di ricerca importanti a livello meccatronico e grazie a Trentino Sviluppo e ad Hub Innovazione Trentino abbiamo avviato collaborazioni con i dipartimenti universitari di Ingegneria Industriale e Ingegneria Informatica e abbiamo avuto una connessione facilitata con la società Enginsoft di Trento, che insieme alla Virtual Tour Reality e alla LMP Engineer compongono la nostra compagine sociale.»

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