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Rovereto, ex-mangimificio Sav: verso la demolizione

La superficie totale dell'area è di 8.600 mq, di cui 4.450 scoperti e 4.150 coperti


Una foto storica.

 
Si avviano a demolizione gli edifici fatiscenti dell’ex-mangimificio Sav. L’intervento - oggetto di un apposito protocollo d’intesa con Itea - ha l’obiettivo di concorrere a valorizzare e riqualificare Sant’Ilario.
La demolizione dei capannoni e il recupero della ex Caserma Austroungarica creeranno spazi per un’area verde a disposizione della collettività.
Un parco di quasi un ettaro che diventerà l’immagine di accesso a Rovereto per chi proviene da nord.
Il progetto della demolizione è stato messo a punto d’intesa tra Itea Spa e Comune di Rovereto che hanno costituito un gruppo di progettazione misto.
L’impresa appaltatrice è la S.T.E. Costruzioni Generale s.r.l. e l’importo intervento ammonta a 400.000 euro (di cui 250.000 per lavori).
 
La superficie totale area è di 8.600 mq (di cui 4.450 scoperti e 4.150 coperti);
Le opere rientrano in un programma di più ampio respiro di rigenerazione dell’asta urbana di attraversamento di Rovereto di cui fanno parte anche il futuro intervento all’areale Merloni, allo scalo Ferroviario.
La prima funzione dell’edificio storico fu quella sociale: un pellagrosario eretto dal medico De Probizer alla fine del 1800 che poi negli anni cambiò destinazione d’uso divenendo Panificio pubblico (Caserma Austroungarica), ora vincolata dalla Soprintendenza alle Belle Arti e quindi – dal 1962 circa – complesso artigianale (ex Mangimificio Sav).
Negli anni più recenti e a cavallo di più amministrazioni è restato inutilizzato offrendo una vista non positiva all’ingresso della città per chi proviene da nord sull’asse Trento/Rovereto.

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