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«Resteranno in attività fino a massimo ottobre 2022»

Pragmatica decisione della Provincia autonoma di Trento: riapertura «a termine» delle discariche di Dimaro e Imer in vista della chiusura definitiva

Via libera dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente e del vicepresidente e assessore all'ambiente, e al termine di una nuova serie di incontri con le comunità interessate, alle operazioni necessarie al fine della riattivazione dei conferimenti di rifiuti urbani, nelle discariche di Monclassico, nel Comune di Dimaro, e di Salezzoni, nel Comune di Imer.
L'apertura delle due discariche provinciali, non esaurite, e quindi in grado di accogliere rifiuti residui per complessive 62.000 tonnellate, è prevista per un periodo ben definito, ovvero fino a non oltre il 31 ottobre 2022, data che segnerà lo stop dei due impianti e dalla quale inizieranno le operazioni volte alla chiusura definitiva delle stesse.
Confermato inoltre l'accordo con la Provincia autonoma di Bolzano per conferire nel termovalorizzatore del capoluogo altoatesino 20.000 tonnellate di rifiuti all'anno.
 
Riapertura «a termine» dunque, quella che interesserà le due discariche provinciali di Dimaro e Imer. Il conferimento di rifiuti residui, determinato dall'esaurimento degli spazi nella discarica di Ischia Podetti, a Trento, dove convergono i rifiuti dell'intero bacino provinciale, durerà infatti solo fino al prossimo anno.
Nel frattempo sarà realizzato il cosiddetto "catino Nord" di Ischia Podetti, che accoglierà fino a 230.000 tonnellate di rifiuto.
Entro fine 2021, inoltre, verrà adottata in via preliminare la Quinta revisione del Piano provinciale rifiuti, che conterrà anche analisi relative alla gestione del ciclo dei rifiuti urbani sul territorio provinciale, puntando ad una progressiva riduzione dei conferimenti in discarica, per rispettare gli obblighi introdotti dalla normativa nazionale.
 
Oltre alla riapertura delle due discariche provinciali, una quota di rifiuto urbano sarà smaltita presso l'impianto di Bolzano, a seguito dell'accordo tra le due Province autonome, per una capacità pari a 20.000 tonnellate annue. Una eventuale ulteriore quota potrà essere smaltita presso un altro impianto di termovalorizzazione, individuato in base all’esito della gara europea in corso di svolgimento, e in eventuali altre strutture situate fuori provincia sulla base di accordi extraregionali, rispondenti a principi di ottimizzazione degli impianti o sinergie aziendali.

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