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Luciano Ferrai alla Cima Adamello per il 150° degli alpini

Il presidente Ferrari con due sosatini alle celebrazioni del 150° degli alpini

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Luciano Ferrai ha guidato una delegazione della Sosat alla salita alla Cima Adamello, con il secondo reggimento genio guastatori alpini dell'Esercito, per celebrare il 150° degli alpini. LA Sosat è stata l'unica associazione alpinistica della regione ad aver aderito a questa iniziativa. È il presidente Ferrari che ci parla di questa partecipazione.
 
«La Sosat ha accolto con entusiasmo il coinvolgimento negli eventi commemorativi per il 150° anniversario della fondazione del Corpo degli Alpini, partecipando il 25 e 26 luglio 2022 all’ascensione di Cima Adamello (3539 metri), assieme a personale militare del 2° reggimento genio guastatori alpini dell'Esercito, nella convinzione della validità dei significati che ne hanno favorito l’ideazione. Abbiamo vissuto forti emozioni, sia durante le fasi dell’ascensione che nei momenti dell’alzabandiera e della lettura della preghiera dell’alpino, insieme al genio alpino della Julia, in luoghi dove i combattimenti della Guerra Bianca ripercorrono tracce indelebili nelle menti dell’uomo contemporaneo. Una soddisfazione, quella della Sosat, per aver fatto parte di un gioco di squadra in iniziative che hanno visto al centro dell’attenzione un corpo, quello degli alpini, che è stato, è e sarà vanto dell’Italia intera, nobilitata ed esaltata dalle componenti caratteriali che accomunano alpini di ieri e di oggi: il legittimo orgoglio di far parte della storia del nostro Paese, distinguendosi proprio attraverso quel cappello e quella penna, veri e propri simboli di un rapporto simbiotico con le montagne, l’abnegazione e lo spirito di servizio.»
 
«Allo stesso tempo distinguendosi anche attraverso la generosità, la schiettezza e quello spirito che identifica chi crede nella vita e nel lato positivo dell’Uomo. Per chi è stato, ed è ancora alpino, c’è l'orgoglio dell'essere i custodi dei valori dei padri, di ispirare la propria vita quotidiana sul comportamento, talvolta eroico, delle generazioni passate, sul profondo attaccamento alla nostra terra, sul senso di lealtà, sul rispetto degli altri, sulla dignità dell'essere, sempre, sé stessi. Importanti valori accomunano gli alpini con la Sosat, ossia la capacità di rapportarsi sempre in modo propositivo con la comunità, con i cittadini e le istituzioni, senza chiedere nulla in cambio se non il rispetto doveroso per ciò che hanno fatto e continuano a fare per il nostro territorio e per la nostra gente.  Poche istituzioni hanno un senso di solidarietà e di appartenenza così forte come il corpo degli alpini. È forse questa la dimostrazione più tangibile di cosa vuol dire essere un alpino, il fare parte di qualcosa, il dare il proprio contributo alla causa comune.»
 
«Ecco allora che i valori del ricordo si fondono con le commemorazioni di questi 150 anni dalla fondazione, in un unico ricordo che mette la montagna al centro, quale luogo del ricordo e simbolo di una Pace che – ce lo testimoniano gli avvenimenti degli ultimi mesi in Ucraina, ma non solo – è una conquista tutt'altro che scontata e va costruita giorno per giorno. Anche attraverso iniziative come queste. In particolare sono stati importanti gli eventi in luoghi dove si è combattuto, proprio per consolidare lo spirito di pace, una tensione morale che dà ora l'opportunità di guardare all’Adamello sotto una lente nuova, direi quasi con connotati “spirituali”.  Esprimo quindi la mia riconoscenza alla Brigata Alpina Julia, 2° reggimento genio guastatori per queste iniziative che hanno favorito rispetto e riflessione, in luoghi che hanno visto tanta sofferenza. Gli Alpini sono e saranno i custodi di quelle memorie e anche i garanti dell’identità delle nostre comunità di montagna. Buon compleanno al corpo degli alpini.»

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