Montevaccino ricorda i caduti e il santo patrono
Le cerimonie sono previste domenica 6 novembre alle 9 alla chiesa di Montevaccino
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Come ogni anno il Gruppo Alpini di Montevaccino ricorderà le penne nere in congedo «che sono andate avanti» nel corso della SS. Messa in loro suffragio in programma domenica 6 novembre alle 9,00 presso la chiesa di Montevaccino.
Al termine del rito avrà luogo la deposizione della corona d’alloro al cippo dei caduti preceduta dalla recita della «preghiera dell’alpino» e dalla benedizione.
Sarà un modo per onorare i caduti e le vittime di tutte le guerre ed i soci del sodalizio scomparsi, con un pensiero ai conflitti che insanguinano il mondo.
Al termine ci si sposterà al centro sociale per un sobrio momento conviviale.
È bene ricordare, tuttavia, che gli alpini e gli amici degli alpini sono sempre disponibili per dare una mano, non solo nella frazione calisiana, ma anche in altre circostanze a favore della comunità trentina e non solo.
La celebrazione eucaristica quest’anno coincide con la festività del patrono di Montevaccino, S. Leonardo di Noblat, un santo di origine francese morto il 6 novembre probabilmente del 559.
S. Leonardo può vantare il merito di essere stato uno degli evangelizzatori dell’Europa nel periodo buio e difficile qual è stato il Medioevo.
La sua venerazione fu promossa con trasporto dai monaci Cistercensi di S. Bernardo di Chiaravalle e dai padri Benedettini.
Dal secolo XI la fama di questo santo e dei suoi strepitosi prodigi andò sempre più diffondendosi non solo in Francia, ma anche in Belgio, Inghilterra, Svizzera, Spagna, Italia, Germania e Polonia.
È protettore dei carcerati, dei prigionieri ingiustamente reclusi, dei fabbri, dei fabbricanti di catene, ceppi, fibbie e fermagli, delle puerpere, delle donne affette da sterilità prolungata, dei carrettieri, dei maniscalchi, degli agricoltori, dei minatori (soprattutto in Belgio) ed anche dei briganti.
Non ultimi gli animali aggiogati all’uomo: buoi, cavalli ed altri animali.
Nel Trentino Alto Adige sorgono 23 chiese, cappelle ed altri luoghi di culto a lui dedicati.
Come tutti i santi è un esempio di vita e quanto mai contemporaneo: fece cose semplici, rifiutò la carriera ecclesiastica ed il potere, si allontanò dalla mondanità e dalle lusinghe del mondo, dedicandosi intensamente alla preghiera dando testimonianza con il proprio esempio di vita.
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