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Volontari ANA in aiuto alla popolazione dell'Emilia Romagna

Neanche il tempo di tornare a casa dopo l’Adunata di Udine, che hanno dovuto correre in soccorso a Forlì e Cesena

Neppure il tempo di rientrare domenica sera dalla grande Adunata Nazionale di Udine, la 94ª della storia dell’Associazione Nazionale Alpini, che le penne nere si sono messe ancora una volta con grande prontezza al servizio delle comunità colpite da calamità naturali.
Squadre di volontari della Protezione Civile ANA del 2° e del 3° Raggruppamento dell’Associazione (ovvero gli alpini di Lombardia-Emila Romagna e del Triveneto) sono infatti intervenute già da ieri nella provincia di Forlì-Cesena, flagellata dalle alluvioni.
 
Le «tute gialle» con la penna nera sono al lavoro per arginare l’ondata di acqua e fango che ha invaso le abitazioni e le aziende, impiegando sia sacchi di sabbia per creare nuovi argini sia motopompe ed idrovore per aspirare i liquidi dai locali già invasi.
La situazione nella zona è particolarmente complicata perché il maltempo non accenna a dare tregua: perciò le squadre di protezione Civile dell’Ana continueranno ad operare sino alla cessazione dell’emergenza.
 
Un nuovo ennesimo esempio dello spirito che anima uomini e donne dell’Associazione Nazionale Alpini e della loro capacità di operare nelle condizioni più difficili.
Uno spirito che aiuta a comprendere la quantità e la qualità dell’affetto che la gente dimostra nei confronti delle penne nere: affetto che è stato palpabile in maniera commovente ad Udine, dove decine di migliaia di persone hanno assistito applaudendo per undici ore alla sfilata degli 85mila alpini dell’Ana, senza smettere un minuto, nonostante la pioggia battente.
 
E ieri mattina Udine si è risvegliata pulita e ordinata come se centinaia di migliaia di persone non fossero mai passate di lì.
Oggi la Protezione Civile dell’Ana può contare su circa tredicimila volontari perfettamente formati nel campo dell’emergenza e dotati di attrezzature, mezzi e veicoli adeguati, compreso il grande Ospedale da campo del GIMCA (Gruppo di intervento medico chirurgico alpino), perfettamente adeguato alle esigenze operative sanitarie più gravi, che oggi è la struttura non militare di questo tipo più grande in Europa.

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