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Addestramento di ricerca e soccorso per il 5° e 6° Alpini

Esercitazioni congiunte in Alta Val d'Isarco tra Esercito Italiano, Guardia di Finanza e Soccorso Alpino e Speleologico in Alta Val d’Isarco

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Si è conclusa quest’oggi una fase addestrativa particolarmente intensa e altamente specialistica per gli operatori delle Squadre di Soccorso Alpino Militare (SSAM) del 5° Reggimento Alpini, che si sono cimentati in delle esercitazioni di soccorso e recupero in ambiente montano, congiuntamente al personale del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico di Bressanone (CNSAS), e ai tecnici del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) delle Stazioni di Brunico, Prato alla Drava, Vipiteno, Merano e Silandro, con il supporto della Sezione Aerea Guardia di Finanza di Bolzano.
La prima esercitazione ha avuto luogo il 22 maggio presso il forte di Fortezza, dove militari e operatori del CNSAS della stazione di Bressanone si sono addestrati sia nelle procedure mediche da attuare in caso di recupero di un individuo politraumatizzato (evenienza tipica negli incidenti in ambiente montano), che nello sgombero sanitario dello stesso mediante manovre di recupero e calata di barella.
 

 
La seconda esercitazione si è invece conclusa poche ore fa lungo il corso del torrente Vizze (BZ) e sulla falesia della Val di Landro (BZ).
Nel primo scenario, alpini del Quinto e Finanzieri del Soccorso Alpino hanno inscenato il recupero di un individuo precipitato in forra mediante l’utilizzo di una teleferica, che ha permesso la calata di un operatore del soccorso con barella: questa complessa tecnica risulta estremamente utile in contesti in cui non è possibile l’intervento dell’elisoccorso a causa delle limitazioni imposte dall’ambiente circostante.
Nel secondo, ove hanno operato gli alpini del Sesto, sono state sperimentate, unitamente alla componente specialistica delle Fiamme Gialle, le tecniche di soccorso in roccia e progressione in parete, a cui si è affiancata una familiarizzazione con le procedure di imbarco e sbarco, con e senza verricello, da un elicottero AB412 della Guardia di Finanza.
 

 
Simili addestramenti, che prevedono il coinvolgimento di diversi corpi deputati al soccorso in ambiente montano, sono estremamente importanti per verificare l’interoperabilità del personale e degli equipaggiamenti in dotazione, e per verificare la funzionalità del piano di coordinamento esistente tra le varie amministrazioni: dal 2019 è stato infatti istituito un apposito Tavolo di lavoro per sviluppare delle sinergie – seppur nel pieno rispetto delle rispettive competenze ed attribuzioni specifiche – tra il Comando Truppe Alpine e il Comando Regionale Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza, con la prospettiva di instaurare una cooperazione tecnica ed operativa nel settore, cooperazione che con il Soccorso Alpino Nazionale e il Comando Truppe Alpine è di fatto una realtà, alla luce dell’accordo siglato il 2 marzo di quest’anno tra le due istituzioni.
 

 
La necessità di stabilire una collaborazione effettiva in tal senso è nata successivamente alle abbondanti nevicate che hanno colpito il centro Italia nel gennaio del 2017, quando 6 squadre di soccorso alpino militare sono intervenute con lo scopo di soccorrere diverse famiglie rimaste isolate in località Valle Castellana (TE): un intervento svolto con successo, ma che ha rivelato qualche lacuna nel coordinamento tra le parti. Così, già dal 2018 i reparti delle truppe alpine garantiscono delle squadre di soccorso alpino militare con una prontezza operativa di 6 ore, e capaci di supportare un’eventuale richiesta di concorso da parte del Soccorso Alpino su tutto il territorio nazionale, anche grazie alla possibilità di utilizzare gli elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito per raggiungere l’area di operazioni. Infine, grazie all’accordo siglato pochi giorni fa, la collaborazione tra militari e il corpo nazionale del soccorso alpino in attività di ricerca e soccorso diventa strutturata ed effettiva, con delle chiare modalità di coordinamento, a beneficio di tutti i cittadini che amano «vivere» la montagna.
 

 
La partecipazione ad operazioni di ricerca e soccorso in ambiente montano resta per gli alpini una sfida molto seria, che da un lato permette di contribuire in modo efficace al preziosissimo compito svolto dai corpi dedicati al soccorso alpino, dall’altro di poter affinare tecniche e capacità che si potranno rivelare utili anche nel contesto degli altri compiti istituzionali che le forze armate sono chiamate ad affrontare ogni giorno.

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