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Esercito Trento, disinnescata bombarda sul greto dell'Adige

Neutralizzata nei giorni scorsi una bombarda italiana da 240 mm, affiorata dal greto del Fiume Adige nei pressi di Mattarello

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Gli artificieri dell’Esercito del 2° reggimento genio guastatori alpini hanno neutralizzato nei giorni scorsi, in situazione di emergenza, una bombarda da 240 mm, affiorata dal greto del Fiume Adige nei pressi di Mattarello, nel comune di Trento.
L'ordigno, risalente al Primo Conflitto Mondiale, era stato segnalato ai Carabinieri di Mattarello da personale del servizio Forestale che effettuava lavori di sboscamento sul luogo.
 
A seguito del coordinamento con il Commissariato del Governo di Trento e del Comando Truppe Alpine dell’Esercito, il manufatto è stato immediatamente ricognito dal Genio Alpino della «Julia», messo in sicurezza e movimentato in protezione presso un sito idoneo per la demolizione finale, con la cornice di sicurezza delle Forze dell’Ordine e il supporto sanitario fornito dalla Croce Rossa Italiana - Corpo Militare. In breve è stata dunque ripristinata la situazione, restituendo immediatamente l’incolumità della cittadinanza.

La Bombarda da 240 mm era il proiettile di un antenato del mortaio, utilizzata dal Regio Esercito Italiano durante la Prima guerra mondiale.
L'arma fu acquistata dal Regio Esercito quando il Regno d'Italia ancora non era entrato in guerra.
Fu prodotta ed utilizzata sul fronte italiano e, alla fine del 1916 risultavano in servizio 510 bombarde da 240 mm.
 
La canna era incavalcata su affusto rigido, con congegni per l'elevazione e la rotazione che ne consentivano il brandeggio in tutte le direzioni.
La bomba da 67 chilogrammi, con circa 30 chilogrammi di carica esplosiva, dotata di alette di stabilizzazione, veniva inserita nella canna dalla volata, mentre la carica di lancio in balistite veniva caricata dalla.
La gittata, di circa 1 km per la prima versione, saliva fino a 2 km nelle versioni successive.
Singolare quindi che sia stata trovata nel fiume Adige all'altezza di Mattarello

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