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Celebrata la Virgo Fidelis, Patrona dell’arma dei Carabinieri

Il Vescovo di Trento ha celebrato la messa e ricordato gli eroi caduti a Nassiriya

Oggi alle 17.30 presso la Chiesa dello Sposalizio di Maria Vergine, l’Arcivescovo di Trento, Mons. Lauro Tisi, ha celebrato la santa Messa in onore della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma, alla presenza dei militari in servizio e congedo, delle loro famiglie e dei vertici nonché di numerosi rappresentanti di quelle Istituzioni che operano nel campo della Difesa, della Sicurezza e della Protezione Civile in Trentino, che con la loro presenza hanno voluto testimoniare lo spirito di fratellanza e collaborazione che li lega ai Carabinieri, in una cerimonia questa volta dal carattere intimo i cui partecipanti erano tutti accomunati dal portare (o aver portato) una uniforme al servizio della collettività.
 
In questo giorno ricorre anche l’82° Anniversario della difesa del caposaldo di Culqualber, dove nel 1941, il 1° Gruppo Carabinieri mobilitato, in Africa orientale si sacrificò compatto per agevolare la manovra di sgancio delle forze in italiane in ritirata.
Per quell’epico fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
 
«Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma».
Africa Orientale agosto - novembre 1941.
 
Viene inoltre celebrata la «Giornata dell’Orfano», che tutti gli anni rivolge particolare attenzione a quei figli di Carabinieri, adolescenti e giovani, i quali -per il tragico divenire degli eventi- sono stati prematuramente privati dell’affetto paterno.
Le tre ricorrenze, accomunate dall’etica del dovere, esaltano valori connaturati da sempre nell'animo dei nostri militari e nella ragion d'essere dell'Arma: l’altruismo; il coraggio e l'onore militare; la solidarietà.
 
Monsignor Tisi, nella sua omelia ha fatto riferimento all’epoca buia che sta attraversando l’umanità, connotata da un sistema di vita in cui l’elemento umano è scalato in secondo piano rispetto a quello economico e tecnologico.
Con l’auspicio che la società possa tornare a riappropriarsi dell’umano, ha voluto rivolgere un augurio di buon cammino ai Carabinieri, che hanno nel loro DNA i valori della fedeltà e della prossimità, affinché possano contribuire a rendere un po’ più umane le nostre comunità.
 
Al termine della Santa Messa si è tenuto un ulteriore momento di raccoglimento e commemorazione nel piazzale della caserma di via Barbacovi, sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, consistito nella deposizione di una corona in memoria dei Caduti di Nassiriya, il cui tragico eccidio ricorreva vent’anni fa.

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