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Lezione Congiunta sui rischi dei residuati bellici esplosivi

Esercito Italiano e Associazione Vittime Civili di Guerra insieme per spiegare i rischi derivanti dai residuati bellici esplosivi ritrovati occasionalmente

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Gli specialisti dell’Esercito Italiano continuano a cooperare in Trentino con l’Associazione Vittime Civili di Guerra (ANVCG) per sensibilizzare gli studenti delle scuole secondarie sui pericolosi rischi indotti da comportamenti inconsapevoli, sprovveduti o azzardati verso residuati bellici esplosivi, occasionalmente rinvenuti sul territorio.
Gli artificieri del 2° reggimento genio guastatori di Trento hanno nel mese scorso affiancato la locale sezione ANVCG, venerdì 7 febbraio presso l’Istituto di Istruzione Martino Martini di Mezzolombardo (TN) e mercoledì 12 presso il cittadino Liceo Scientifico Galileo Galilei, spiegando puntualmente, con lezioni dedicate, le particolarità degli ordigni risalenti al Primo e Secondo Conflitto Mondiale, che ancora si possono ritrovare nelle aree del trentino e sottolineandone la pericolosità o letalità, che ancora celano tali manufatti, apparentemente vetusti e spesso in pessime condizioni.
Questi appuntamenti didattici sono meglio definiti laboratori del Progetto «De-Activate», un nobile protocollo generato dall’ANVCG con il MIUR, in cooperazione col Ministero degli Interni e lo Stato Maggiore Esercito.
 
Durante queste informative, dirette in particolare ai giovani, è stata evidenziata la necessità di segnalare immediate, alle Forze dell’Ordine presenti in loco, tali ordigni rinvenuti casualmente durante passeggiate nei boschi, nei monti, oppure a seguito di lavori agricoli, in cantieri stradali, edili o di sottoservizi ed è stata illustrata la dinamica che mediante le Prefetture di competenza sul territorio, comprende poi l’intervento dell’Esercito Italiano.
In particolare, nella Provincia di Trento tutto avviene mediante il precipuo Commissariato del Governo ed il Comando delle Truppe Alpine di Bolzano che coordinano e pianificano le operazioni sul territorio, con il successivo intervento tecnico risolutivo degli stessi genieri qualificati appartenenti alla Brigata Alpina «JULI».
La ANVCG annovera, tra i propri relatori, sia personale che proviene dall’Associazione Nazionale Alpini, sia da Forze Armate e Corpi dello Stato, offrendo così alle platee di giovani ascoltatori una poliedrica e valida carrellata di argomenti aderenti al tema della pericolosità degli ordigni, che spazia dalla storia locale e globale delle due Guerre Mondiali, all’argomentazione legale afferente alla detenzione e al ritrovamento di ordigni bellici esplosivi.
 

 
I relatori del 2° reggimento genio gustatori alpini hanno impostato l’informativa facendo leva sulle ingannevoli impressioni che spesso un manufatto bellico di 70 o 100 anni fa possa apparentemente rappresentare, ma evidenziando come nonostante il tempo prolungato di permanenza su un determinato sito di svariata natura, le condizioni ambientali e climatiche subite lo possano rendere spesso deformato o vistosamente arrugginito, tuttavia, la sua destinazione d’uso rimane sempre tale ed anzi i componenti meccanici e chimico-esplosivi contenuti possano, invece, risultare seriamente compromessi e peggiorarne notevolmente la reazione e la sensibilità ad una causa esterna diretta.
Un capitolo particolare, inoltre, è stato dedicato alle bombe d’aereo, ordigni molto potenti che per il loro disinnesco richiedono operazioni complesse e molto articolate, con aree di evacuazione comprese nell’ordine di qualche chilometro, dove la macchina della Protezione Civile viene espressa ed applicata direttamente da tutte le Istituzioni Locali, Corpi dello Stato, Forze dell’Ordine ed assetti emergenziali, per gestire e prevenire i disagi che la popolazione potrebbe subire durante tutte le fasi d’operazione.
 
L’esempio pratico è stato rappresentato direttamente dai volontari del Nu.Vo.La. dell’Associazione Nazionale Alpini di Trento, nuclei specializzati che si occupano prontamente della logistica, allestendo aree per ospitare gli sfollati ed organizzano il vettovagliamento necessario anche per tutta l’organizzazione, come ad esempio nella recente Operazione di disinnesco a Romagnano.
Da queste interessanti sessioni sul pericolo esplosivo e sui rischi derivanti, emerge come illustrare ai cittadini degli esempi di residuati bellici sia un dovere, tanto quanto il neutralizzare l’ordigno stesso da parte degli artificieri dell’Esercito Italiano e, dunque, la prevenzione sia un passo necessario dedicato a preservare l’incolumità della cittadinanza, tanto nel sensibilizzarla sulle procedure da osservare, quanto nel potenziarne la capacità di poter presumere la presenza di un ordigno, riconoscendone le svariate forme, colori e dimensioni.

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