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Bruno Galas: l’80° anniversario della morte

Nell’impossibilità di svolgere una cerimonia pubblica di commemorazione, oggi il sindaco di Arco Alessandro Betta si è recato al cippo alla memoria a lui dedicato

Per l’80° anniversario della morte del sergente carrista Bruno Galas, Medaglia d’oro al valor militare, e nell’impossibilità di svolgere una cerimonia pubblica di commemorazione, domenica 3 gennaio il sindaco di Arco Alessandro Betta si è recato al cippo alla memoria a lui dedicato, all’inizio della via che porta il suo nome, a deporre un lume.
 
Nato a Varignano il 6 novembre 1919, Bruno Galas si è arruolato volontario e dal 15 dicembre 1938 ha prestato servizio militare nel 32° Reggimento Fanteria Carrista di Verona.
Giunto in Libia nel settembre del 1940 con il Terzo Battaglione Carri M 13/40, il sergente carrista Bruno Galas ha partecipato a tutte le azioni dal 13 dicembre di quell’anno, fino al 3 gennaio 1941, giorno della distruzione pressoché totale del battaglione nella sanguinosa battaglia di Bardia.
Fu qui che avvenne la sua morte valorosa, che gli valse la Medaglia d’oro al valor militare, così motivata:
«Durante un'azione contro forze nemiche penetrate in un caposaldo di una nostra piazzaforte, respingeva l’irruzione ma rimaneva col carro in avaria allo scoperto. Sotto il fuoco provvedeva alla riparazione benché ferito, e riprendeva il combattimento, alimentato da nuove unità nemiche. Colpito una seconda volta e immobilizzato il suo carro, continuava il fuoco con il cannone di bordo, fatto bersaglio da tutti i mezzi avversari. Colpito da una granata che esplodeva nell’interno del carro incendiandolo, immolava la vita al dovere».
 
«La figura di Bruno Galas è nella memoria della nostra comunità – dice il sindaco Alessandro Betta – e il suo nome indica oggi una via, sia ad Arco, dove è nato, sia a Riva del Garda, dove ha vissuto e dove è stato sepolto.
«Anche le celebrazioni che ogni anno gli sono dedicate, sono organizzate in modo congiunto dai due Comuni, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carristi d’ltalia.
«Quest’anno la pandemia e le relative restrizioni non ci consentono di celebrare in forma pubblica l’80° della morte, ma un segno ufficiale era doveroso.
«Per questo ho preso l’impegno personale con la nipote Marialuisa di accendere un lume, oggi, giorno della battaglia di Bardia, e di posarlo sul cippo che ricorda il nostro valoroso concittadino.»

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