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ZF Padova, il futuro delle barche a vela passa da Arco

Nel pomeriggio di oggi la visita allo stabilimento di Arco dell’assessore provinciale Achille Spinelli

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Nell’alto Garda, ad Arco per la precisione, è cresciuta un’eccellenza del mondo della vela, ZF Padova.
Dal 2015 alle stime 2021 lo stabilimento ha fatto segnare un aumento di fatturato del 60% e con gli affari è cresciuto anche il numero di dipendenti, passati da 68 ad oltre 80.
Nel pomeriggio di oggi, l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, ha fatto visita alla sede di ZF ad Arco, accompagnato dall’amministratore delegato di ZF Padova, Federico Decio, e dal presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana.
«La Provincia autonoma di Trento – ha sottolineato l’assessore Spinelli – ha creduto in tempi recenti nel progetto industriale di ZF Padova, perché convinta che investire nelle tecnologie e nella conoscenza di nuova generazione, legata anche alla meccatronica, rappresenti un’opportunità concreta per un’azienda di posizionarsi al meglio ed essere protagonista nei mercati di riferimento.
«La crescita di ZF Padova conferma la bontà della nostra scelta e la capacità di innovarsi di questa azienda.»
 
Lo stabilimento ZF di Arco ha affrontato negli ultimi 5 anni una profonda rivisitazione ed ammodernamento: da stabilimento tradizionale per la produzione di componenti meccanici a centro di eccellenza “meccatronico” e hub mondiale per formazione e assistenza di ZF.
Il V12 Verado della Mercury Marine è la trasmissione destinata al più potente motore fuoribordo al mondo, ed è prodotta in Trentino, nello stabilimento di Arco di ZF.
Il lancio ufficiale è dello scorso febbraio, quando il prodotto è stato presentato sul mercato internazionale. Oggi la nuova linea di assemblaggio per la produzione della «2 Speed Outboard Trasmission» è stata presentata ai vertici della Provincia autonoma di Trento e di Confindustria Trento, Cgil e Cisl, dall’Amministratore Delegato di ZF Padova Federico Decio, in occasione di una visita istituzionale presso lo stabilimento ZF di Arco.
 
All’appuntamento hanno preso parte Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento; Laura Pedron, dirigente provinciale del Dipartimento Sviluppo Economico Ricerca e Lavoro; Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento, con il direttore generale Roberto Busato; Paolo Cagol, segreteria provinciale Fim Cisl Trentino e Manuela Terragnolo, segreteria provinciale Fiom Cgil Trentino.
«La decisione di allestire nello stabilimento di Arco la linea di assemblaggio di questa trasmissione – ha spiegato Decio, – nuovo fiore all’occhiello della nostra gamma di prodotti, dimostra ancora una volta il nostro interesse a investire sul territorio con la volontà di consolidare e rafforzare la nostra presenza.»
 

 
Grazie a investimenti in fabbrica pari a 3,2 milioni di euro, le linee di montaggio e il layout dello stabilimento sono stati riorganizzati in ottica «lean».
L’assemblaggio avviene secondo la filosofia del «one piece flow», dal controllo qualità di prodotto si è passati al controllo qualità di processo, con un aumento della flessibilità e una maggiore integrazione verticale (è stato ad esempio realizzato un impianto che consente alla società di provvedere internamente alla verniciatura dei prodotti).
 
Sempre negli ultimi cinque anni, lo stabilimento di Arco ha inoltre investito oltre 10 milioni di euro nello sviluppo e nel lancio di nuovi prodotti.
Qualche esempio: sono stati introdotti sul mercato alcuni modelli di propulsioni per barche a vela, denominati «saildrives», con potenze fino a 150CV sia in configurazione tradizionale che sterzante.
Grazie a questi prodotti ZF è oggi leader mondiale in questo segmento.
Sempre in ambito vela, sono state sviluppate sia un’innovativa propulsione completamente elettrica, sia soluzioni di assistenza all’ormeggio che fanno da preludio ai futuri sistemi di navigazione autonoma.
Nell’ambito delle imbarcazioni a motore, i sistemi di manovra, i «joystick», si sono arricchiti di nuove funzionalità quali lo «ZF i-Drift» che permette ai pescatori sportivi di tutto il mondo di sfruttare al meglio le proprie imbarcazioni anche in presenza di forte vento e correnti marine.  
 
Il più recente prodotto lanciato dallo stabilimento di Arco è appunto la nuovissima trasmissione per il più potente motore fuoribordo al mondo: il Mercury Verado 7,6L V12 600Hp.
In questo caso la trasmissione ZF a 2 rapporti garantisce un’accelerazione bruciante a basse velocità coniugata ad una navigazione efficiente con velocità di punta impressionanti, superiori a 80 nodi.
«Grazie ai nuovi prodotti e al layout rinnovato dello stabilimento – ha continuato Decio, – nel corso degli ultimi cinque anni sono stati raggiunti importanti risultati aziendali: un aumento del 60% del fatturato, coniugato ad una crescita dell’organico effettivo del 10%, da 74 dipendenti del 2017 (a fronte di impegno iniziale di 68) agli 82 attesi a fine 2021 (rispetto ad impegno di 74).
«La riorganizzazione delle attività produttive ha permesso di razionalizzare l’utilizzo degli spazi ed ad oggi sono disponibili 800 metri quadri che potranno essere utilizzati per accogliere la produzione dei prodotti del futuro.»
 

 
Questo anche grazie alla collaborazione con la Provincia autonoma di Trento che, con il Gruppo ZF, ha sottoscritto due accordi negoziali (nel 2016 e nel 2020) per la realizzazione di due progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuovi propulsori e soluzioni innovative, così da garantire la crescita dell’azienda ad Arco.
«Le soluzioni proposte da ZF nel campo delle barche a vela – ha continuato l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli – aprono prospettive di mercato concrete perché si inseriscono appieno nel trend evolutivo dei prossimi anni.
«Abbiamo concorso a finanziare lo sviluppo e la ricerca di nuove soluzioni, chiedendo all’azienda precisi impegni anche in termini occupazionali.
«Oggi, possiamo confermare, l’alleanza tra pubblico e privata ha funzionato e la mia presenza intende confermare l’attenzione della Provincia autonoma di Trento nei confronti di una realtà innovativa e aperta al futuro.»
 
Soddisfazione viene espressa anche da Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento.
«La storia che ci raccontano oggi i vertici di ZF Padova non è un segno di speranza. È la prova provata che, anche nelle difficoltà, l’investimento sulle nuove tecnologie nel quadro di una strategia che sia degna di questo nome assicura il risultato, sui bilanci e sull’occupazione.
«Non è un ‘successo’ per caso: è la storia di un rapporto causa-effetto, un effort certo straordinario che in un torno di tempo circoscritto ha garantito ricadute concrete e tangibili.
«ZF Padova – conclude il presidente Manzana – ci dice che per rispettare la promessa c’è bisogno di idee chiare e di metodo. Ci dice anche quanto sia strategica l’alleanza con gli stakeholder del territorio, e quanto sia importante un sistema di investimenti pubblici fiducioso e selettivo.»

Proprio a proposito di futuro, ZF Padova proseguirà nei prossimi anni con il processo di innovazione delle propulsioni per utilizzo marino.
«In particolare – ha concluso l’amministratore delegato – i nostri ingegneri della ricerca e sviluppo, attualmente sviluppano nuove trasmissioni fuoribordo (non solo per motori a benzina) ma soprattutto stanno realizzando i controlli elettronici del futuro che integreranno la tecnologia wi-fi e offriranno funzionalità avanzate di assistenza all’ormeggio.
«Naturalmente tutto questo senza dimenticare il tema dell’elettro-mobilità sempre più attuale anche nell’industria nautica.»

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