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Al gospel del principe africano Emmanuel Pi Djob

«MusicaRivaFestival a Natale»: dalle origini della musica sacra, dal 5 al 7 dicembre

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Dal 5 al 7 dicembre a Riva del Garda, in Trentino, tre grandi concerti che celebrano la spiritualità religiosa. Mietta Sighele, direttore artistico del prestigioso festival alla sua prima edizione natalizia: «Sono note che vengono da lontano, dalle profondità dell’umano sentire»
È la spiritualità religiosa che nasce dalla gente comune ad unire i tre concerti di Natale proposti, per la prima volta nella stagione invernale, da musicaRivafestival, diretta dal soprano trentino Mietta Sighele.
«Sarà un onore poter ospitare quanti, in queste notti, vorranno camminare con noi per le strade d’oriente e d’occidente, attraversare l’Atlantico, raggiungere latitudini conosciute o meno.
«Come bussola la musica, in questo viaggio ognuno di noi è nocchiero. Note che vengono da un tempo molto lontano e che tendono all’alto.
«Sarà un’esperienza interessante, di grande spessore culturale e spirituale, anche per chi non crede.»
 
Tre appuntamenti di livello, il 5, il 6 ed il 7 dicembre, obbligatoria la prenotazione. La biglietteria in presenza è a Riva del Garda, viale della Liberazione numero 7, ed è attiva da lunedì 15 novembre, dalle 10 alle 12.30 dal lunedì al venerdì.
Protagonisti il Coro della Chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione, Trieste, la Corale Polifonica Antares, il gospel di Emmanuel Pi Djob & Your Gospel Team.
Si tratta di cori di diverse confessioni e di un principe, capaci di esaltare la personalità del singolo pur facendo parte del tutto.
Diverse le lingue d’esecuzione, lingue che non rappresentano un ostacolo nell’ascolto: italiano, serbo, russo, le parlate degli schiavi sui campi di cotone d’America; un’unica tensione, al divino, in qualunque forma lo si percepisca.
 

 
 Giorgio Larcher, direttore Corale Antares  
«Diceva Sant’Agostino Chi canta prega due volte. La cosa bella davanti ad una partitura è che siamo tutti uguali, tutte le confessioni lo sono.
«La musica sacra si chiama così perché ognuno di noi ha una propria spiritualità. Si tratta di valori, i valori della vita.
«Al mio coro dico di provare noi in prima persona le emozioni che il testo trasmette, per poterle restituire e raggiungere il cuore di chi ascolta in un momento di condivisione.
«Chi crede si ritrova nei sentimenti che la musica sacra esprime.
«Chi non crede si interroga.»
 
Anna Kaira, direttore del Coro della Chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione,Trieste.
«La religione e la spiritualità ortodossa dipendono molto dal canto. La voce del coro, non accompagnata da strumenti, crea il contatto con il mistero e con l’aldilà. Il coro è il veicolo attraverso cui la comunità degli uomini si congiunge simbolicamente con la luce divina.
«Quello che vogliamo trasmettere lo ha detto secoli fa San Basilio: ?????? ????? ?? ??????? ????????? ????. ??? ?? ??????? ????, ??????? ????? ?????; ????? ?? ?????????? ????, ???????? ?? ????????; ?????? ????????????, ???????? ????????? ? ???????? ???? ?????????????.
«Il brano, tratto da un pensiero del santo, dice: il canto deve indurre la tranquillità dell’animo.
«? arbitro della pace, calmante dei pensieri tumultuosi e turbolenti; riposo dell’anima agitata, rinsavimento della dissolutezza; sostegno dell’amicizia, tratto d’unione per coloro che sono divisi, mezzo di riconciliazione tra nemici.»
 
Emmanuel Pi Djob sulla bellezza dell’essere unico pur facendo parte di un tutto, il principe camerunense afferma: «Questa è la bellezza della Creazione. Più sarai te stesso, più darai onore al Creatore che ti ha reso unico e rispetterai l’unicità degli altri.
«Quando mi esibisco davanti alla gente cerco di raggiungere le loro anime, muovendo i loro corpi.
«That's what my ancestors used to do in every healing rituals: to reach the soul, the body is the only vessel. And when you reach the soul, you can heal the body.
«È quello che facevano i miei antenati in tutti i rituali di guarigione: per raggiungere l'anima, il corpo è l'unico contenitore.
«E quando si raggiunge l'anima, si può guarire il corpo.»
 
Emmanuel Pi Djob.
È un artista eclettico, originario del Camerun, principe Ndog Sul del popolo Bassa.
Ha iniziato il suo percorso musicale da bambino, autodidatta alla chitarra e alle tastiere. Nel coro della chiesa i primi passi di una carriera che lo ha portato a suonare in tutto il mondo.
Voce profonda e graffiante, grandi doti interpretative, gestualità coinvolgente, i suoi generi sono il gospel, il soul, il blues ed il funk.
È impegnato in progetti di solidarietà come Percujam, con i bambini autistici.
 

 
 Coro di San Spiridione, Trieste  
Fondato a Trieste nel 1837 dal maestro Francesco Sinico, dal 1999 è diretto oggi da Anna Kaira, maestro del coro femminile e di religione ortodossa.
Il repertorio è costituito quasi esclusivamente da musica serba e russa ortodossa, 25 i componenti provenienti da Italia, Croazia, Argentina, Russia, Ungheria, Slovenia, Serbia. Esegue musica ecclesiastica che appartiene alla liturgia ortodossa.
Il canto, senza strumenti musicali, è a cappella. In repertorio anche brani basati sui canti dei primi cristiani e sulla musica popolare serbo ortodossa.
Anna Kaira: «L’apprezzamento più grande? La stima del mondo cattolico».
 
 Corale Polifonica Antares  
Formazione di una delle più belle valli del Trentino, la valle di Non. È diretta dal maestro Giorgio Larcher che, nel tempo, ha perfezionato le doti del singolo per poi dare vita alla composta eleganza del suono d’insieme.
Il repertorio va dal gospel allo spiritual, dalla musica sacra a quella contemporanea, esibendosi in Italia ed anche all’estero. All’organo il maestro Stefano Rattini.

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