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La nuova acquisizione segantiniana del Comune di Arco

Presentata martedì scorso a Palazzo Marcabruni Giuliani la nuova acquisizione del Comune di Arco destinata alla galleria civica «Giovanni Segantini»

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Il dipinto, la cui autenticità è certificata da una perizia del 1987 e da un certificato di autenticità su fotografia del 1991, entrambi della prof.ssa Annie-Paule Quinsac, uno dei massimi esperti al mondo di Segantini, è riconducibile ai temi del periodo brianteo di Giovanni Segantini, che va dal 1881 al 1886. In particolare, come sottolineato dalla prof.ssa Quinsac, si tratta di un bozzetto che rielabora il soggetto di «A messa prima» (1885-86), dipinto oggi conservato al Museo Segantini di Saint Moritz, ed è una seconda stesura su una prima versione, nota come «I commenti maligni» o «La penitente non assolta».

Quest’ultima rappresentava una ragazza madre, schernita da tre frati, che scende le scale della chiesa tardobarocca di Veduggio. Successivamente Segantini decise di abbandonare il tema aneddotico della giovane «non assolta» e, senza cambiare l’impianto architettonico, trasformò la figura della ragazza in quella di un prete.
 
Il risultato è un dipinto che conferisce un senso di raccoglimento e maggior spiritualità dato dal rapporto tra l’orizzontalità dell’ampia scalinata, resa ancor più monumentale rispetto a quanto non sia nella realtà, e la verticalità della figura solitaria del prete.
Segantini rielabora questo tema, oltre che in «Scalinata con prete», nel pastello «A messa prima», conosciuto anche come «L’ultima messa») del 1890. Rispetto al dipinto «A messa prima», queste due opere sono caratterizzate da un diverso formato e da una luce differente.


 
La scena è infatti ambientata con molta probabilità al crepuscolo piuttosto che alle prime luci del mattino, e l’attenzione è rivolta alla figura del prete di spalle, che si staglia al centro della composizione, e agli elementi architettonici della facciata della chiesa di Veduggio, la quale acquista maggior visibilità. Tuttavia, come scrive la prof.ssa Quinsac nel certificato di autenticità del 1991, in tutte e tre le opere viene ripreso «lo stesso gioco compositivo basato su un’angolatura artificiale della scala che, per creare un senso di infinito, è proiettata in inversione specolare».
 
Alla presentazione hanno preso parte il sindaco Alessandro Betta, il vicesindaco Roberto Zampiccoli, l’assessore alla cultura Guido Trebo e la Giunta quasi al completo, inoltre il segretario generale Giorgio Osele, il direttore della biblioteca civica «Bruno Emmert» Alessandro Demartin e Ruggero Morandi, Ruggero Morandi, già sindaco di Arco e assessore alla cultura, che ha fondato la galleria civica intitolata a Segantini e ne ha curato, nel 2008, la grande mostra dedicata, le prime acquisizioni e i prestiti in vista di un fondo permanente. Presente anche Enzo Savoia, noto gallerista, esperto e saggista, titolare della galleria d’arte Bottegantica di Milano, che ha venduto il dipinto al Comune.
 

 
«È per noi un momento particolarmente emozionante -ha detto l’assessore Trebo - perché si concretizza un percorso, per niente semplice, iniziato con i primi contatti lo scorso luglio. Per la nostra città e per la galleria civica Segantini è una acquisizione davvero importante, di cui siamo davvero orgogliosi. Si crea anche il presupposto per un sempre più stretto rapporto con il Museo Segantini di Saint Moritz, al quale quest’estate abbiamo prestato l’Autoritratto all'età di vent'anni. Dal punto di vista pittorico, è significativo come i due dipinti, A messa prima di Saint Moritz e il nostro “Scalinata con prete”, rappresentino due momenti diversi della giornata ambientati nello stesso contesto, sempre con il suggestivo elemento centrale della scalinata vista dal basso. E poi nelle pennellate si notano distintamente i primi accenni del divisionismo, che diventerà la cifra di questo straordinario pittore».
 
«Questa acquisizione viene da lontano -ha spiegato il sindaco Betta- perché la scelta di valorizzare il nostro illustre concittadino risale all’amministrazione precedente. Il percorso di acquisizioni per creare ad Arco un punto di riferimento mondiale su Segantini è iniziato molti anni fa, e ora si concretizza, anche grazie alla fortuna, con questa straordinaria novità. Quando abbiamo visto l’opera siamo rimasti colpito dalla sua bellezza e della sua intensità, e voglio ringraziare, oltre al proprietario, Enzo Savoia, tutte le persone che hanno collaborato a questo risultato».

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