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Mostra Luciano Ventrone: oltre 30 opere esposte

L'inaugurazione della mostra è prevista per mercoledì 13 aprile alle 17.00 al Museo di Riva del Garda

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A un anno di distanza dalla sua scomparsa avvenuta il 13 aprile 2021, sarà il MAG Museo Alto Garda a ricordare Luciano Ventrone - l’artista romano divenuto famoso soprattutto per le sue iperrealistiche nature morte - grazie a un’attenta mostra monografica che s’inaugura a Riva del Garda il prossimo 13 aprile 2022 alle ore 17.00 realizzata in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni - Roma e la Fondazione Luciano Ventrone - Miranda Gibilisco.
Nel titolo della mostra, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e Lorenzo Zichichi e curata da Marco di Capua - «Luciano Ventrone. Kennst du das Land, wo die Citronen blühn?» «Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?» - il richiamo, nei versi della cosiddetta Canzone dell’Italia di Johann Wolfgang von Goethe, a uno dei soggetti maggiormente rappresentati e amati dal pittore e nel contempo così fortemente identificativo dei territori del Garda.
 
Oltre 30 opere saranno esposte in quest’occasione a ridisegnare il percorso compiuto da Ventrone a partire dagli anni Sessanta, ancora studente alla Facoltà di Architettura che lascerà poi per dedicarsi interamente alla pittura, fino agli ultimi lavori datati 2016 e 2018.
Dagli esordi come pittore figurativo classico dunque, alle sperimentazioni geometriche, passando per l’informale e l’arte programmata, fino a quando Ventrone trova la sua cifra e matura la sua ricerca estetica anche grazie all’interessamento di Federico Zeri che lo induce ad affrontare il tema delle nature morte.
Da allora l’artista romano – il «Caravaggio del ventesimo secolo» secondo Zeri, «un metafisico costretto a misurarsi con la caducità della natura» per usare le parole dello stesso Ventrone – riuscì a stupire con il suo virtuosismo assolutamente straordinario e con la perfezione anatomica dei suoi frutti e dei suoi fiori.


 
Una pittura fatta di luce immanente e di iperbole nella resa dei particolari che sfuggono all’occhio nudo - grazie anche alla mediazione della fotografia che Ventrone usava nel suo processo creativo - ad accentuarne la dimensione «ultra reale», al punto da divenire rappresentazioni iperrealistiche ed illusionistiche non dei medesimi soggetti, ma di una neoplatonica forma-idea, portandoci costantemente a riflettere sull’eterno dualismo tra realtà e apparenza, tra assenza e presenza e sul senso ultimo della creazione artistica.
«L’artista - suggerisce Sgarbi, presidente del MAG - sembra cercare un assoluto, una essenza, una entelechia che, nell’opera, cresce la realtà, non si limita a riprodurla. È di più. Ventrone è il pittore dell’iperbole».
 
L'appuntamento è quindi all'inaugurazione della mostra, che si terrà mercoledì 13 aprile alle 17.00 al Museo di Riva del Garda.
Ricordiamo che per accedere al Museo non è più necessario il possesso di green pass, né base, né rafforzato, ma è obbligatorio indossare la mascherina chirurgica per tutta la permanenza.

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