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Altro tragico incidente sul lavoro, stavolta ad Arco

Operaio cade dal tetto di un cantiere e muore sul colpo. Lo sconcerto dei sindacati

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Si allunga la triste lista delle morti sul lavoro in Trentino con la drammatica scomparsa di Mario Franzinelli, un operaio edile precipitato oggi da una decina di metri mentre era impegnato in alcune lavorazioni in un cantiere edile ad Arco.
 
«Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia dell’operaio scomparso. Quest’anno è il tredicesimo lavoratore che perde la vita in Trentino. Un dato inaccettabile, che ci deve interrogare sull’efficacia dei controlli nei cantieri edili, uno dei settori che fa riscontrare il più elevato numero di infortuni», – commentano i responsabili di Fillea, Filca e Feneal, Marco Benati, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti. – Al momento non è ancora chiaro cosa sia accaduto, quali le possibili cause e le eventuali responsabilità.
«Di questo si occuperanno gli organismi competenti. Resta il fatto che un lavoratore questa sera non tornerà nella propria casa e questo non ci può lasciare indifferenti.
«È ora che alle parole di circostanza seguano fatti concreti. Che per noi vuol dire aumentare i controlli sui cantieri, fare maggiore prevenzione e più formazione.
«La spinta del bonus 110% e del Pnrr non si può pagare con un tributo di infortuni e vite umane.»
 
Le categorie sindacali del comparto edile chiedono un passo avanti anche alle imprese.
«È necessario avviare anche in Trentino la figura degli rlst in edilizia come previsto dalla legge e dal contratto nazionale. La crescita del settore deve essere un’opportunità di qualificazione del lavoro ma purtroppo in troppi cantieri avviene ancora il contrario.
«Il cantiere deve essere un luogo trasparente dotando ogni lavoratore di uno specifico badge per verificarne formazione e controllare i subappalti.»
 
A conferma delle preoccupazioni dei sindacati ci sono i dati dell’ispettorato nazionale del lavoro: solo pochi giorni fa è emerso che a livello nazionale su 377 cantieri ispezionati (con 794 aziende operanti e 1910 posizioni lavorative) sono stati adottati 194 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa, di cui 133 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 61 per lavoro nero.
In pratica il 25% delle aziende era del tutto irregolare. In Trentino gli ultimi dati sono i seguenti: su 251 cantieri visitati dall’Uopsal dall’inizio dell’anno e fino a fine settembre, nel 38% dei casi sono state comminate sanzioni alle aziende edili interessate.
 
Sul drammatico incidente di oggi pomeriggio intervengono anche le tre confederazioni che per bocca dei responsabili delle politiche per la sicurezza sul lavoro Manuela Faggioni (CGIL), Katia Negri (CISL) e Alan Tancredi (UIL) esprimono in primo luogo vicinanza e solidarietà alla famiglia della vittima.
«Purtroppo dobbiamo constatare che tutti i nostri allarmi e le nostre sollecitazioni sul tema sicurezza sono rimasti inascoltati dalla Giunta provinciale, che si è limitata ad assumere impegni verbali, ma non ancora concreti sul potenziamento degli organi ispettivi.
«Accanto ai controlli bisogna rafforzare anche la prevenzione inserendo meccanismi di premialità per le aziende che investono seriamente in sicurezza.
«Solo muovendoci in questa direzione si può ridurre questa piaga. Non si può pensare che le tragedie sul lavoro sono frutto di fatalità. C’è sempre una causa.
«Per questo a fronte delle inerzie della Giunta Fugatti e delle associazioni imprenditoriali siamo pronti a mobilitare le lavoratrici ed i lavoratori trentini.»

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