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I loro primi... 102 anni: buon compleanno Pia e Bruno

Riva del Garda: nati entrambi il 25 novembre 1920, venerdì hanno compiuto 102 anni

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Tra le visite che hanno ricevuto, anche quella del sindaco della loro città, Cristina Santi. Entrambi si trovano in ottima salute e vivono in casa, accuditi dai familiari.
I parenti di Pia hanno scelto la riservatezza e hanno chiesto di pubblicare solo la foto, scattata da loro in serata.
Mentre quelli di Bruno, e lo stesso centenario, hanno accettato di buon grado di condividere, con la foto e un articolo pubblicato sul sito del Comune, questo importante momento.
 
Bruno Camin è nato a Gardolo da Leone e Luigia, secondo di tre fratelli.
Si è trasferito a Riva del Garda per lavoro, avendo trovato impiego in una banca, dove ha conosciuto la futura moglie, Alda, che gli ha dato due figli: Andrea e Mario.
La politica aziendale dell’epoca prevedeva che in caso di matrimonio uno dei due dipendenti dovesse licenziarsi, cosa che ha fatto Alda, dedicandosi così alla famiglia.
 

 
Oggi Bruno è straordinariamente autonomo: vive da solo nella sua casa di viale Canella, dove si fa da mangiare, lava e stira.
Con la pandemia aveva deciso, per prudenza, di non andare più a fare la spesa, ma da qualche tempo ha ripreso a farlo, recandosi a piedi fino in centro, accompagnato ma rigorosamente senza bastone, e salendo a piedi anche i tre piani di casa, dato che non c’è l’ascensore.
Oltre alla spesa, ha potuto riprendere anche la sua passeggiata quotidiana, durante la quale compra il giornale e si reca in chiesa.
 
Andrea, il figlio, racconta che è stato ed è un grande padre, sempre pronto ad aiutare, sempre disponibile e positivo. Un uomo sereno, gioviale e molto credente.
Figlio di contadini, ha sempre mantenuto l’amore per la terra, coltivando con passione l’orto, non solo il suo ma anche quello di conoscenti.
Al sindaco Santi soprattutto di questa sua passione ha parlato, in particolare della gioia per via del fatto che il clima mite gli ha permesso di raccogliere ancora in questi giorni fragole e lamponi.
Inoltre, la sorpresa di ritrovarsi, in uno dei vasi che tiene sul poggiolo, una piantina di fico, forse per un seme portato da un uccello.
Ora aspetta con impazienza che la pianta cresca, così da potersi gustare questo frutto così prelibato.

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