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«La dolce Riva racconta» (le sue mille storie)

Domenica 11 dicembre sarà presentato il volume di Vittorio Colombo che in 272 pagine ricorda i tempi d’oro degli anni Sessanta con 600 fotografie

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Presentazione in anteprima, domenica 11 dicembre all’auditorium del Conservatorio, per il nuovo libro del giornalista Vittorio Colombo «La dolce Riva racconta».
La nuova pubblicazione, edita da Associazione Altogarda Cultura, prosegue il viaggio nella memoria rivana iniziato giusto un anno fa quando, il 12 dicembre, sempre al Conservatorio, venne presentato il libro «La dolce Riva», primo capitolo di questa «saga cittadina» che venne accolto con grande favore, tanto da rendere necessarie due ristampe.
 

Bar Roma, viale Roma, anni 50.

Dal giorno della presentazione il nuovo libro di Colombo sarà disposizione nelle librerie della zona, nelle edicole di Riva del Garda e in alcune di Arco, Torbole e di altri centri della Busa.
La «dolce Riva racconta» le sue mille storie.
Un nuovo libro su fatti, personaggi, curiosità, aneddoti e ricordi di mezzo secolo (dal 1950 al 2000) di vita cittadina.
Il libro «La dolce Riva racconta» è un’opera di 272 pagine, delle quali 64 a colori, ed è corredato dal circa 600 fotografie, molte delle quali inedite.


Biatel, notte di Fiaba 1984.
 
 Dalla prefazione 
Riva ha mille storie. Stanno adagiate sotto la cenere dei ricordi, rese sempre più deboli ed evanescenti dal tempo che passa. Quando ci lascia una persona che, in qualche modo, si è resa protagonista della vita rivana, si è soliti ripetere come un mantra una formula che trasmette tristezza e rimpianto.
Si dice: «Con il Tale se ne va un pezzo di storia di Riva», quindi «Con la sua scomparsa Riva è più povera», o si considera ancora «Era l’ultimo di quella generazione che…». 
Ogni volta che, con un senso di vuoto, ci troviamo di fronte a una nuova mancanza, il pensiero ci porta a considerare: «E adesso? chi ci parlerà di quella Riva in guerra, o del dopoguerra, o dei decenni successivi?»
Perché le assenze, dovute al trascorrere delle stagioni o ad eventi non controllabili da alcuno, ci rendono davvero più poveri. Personaggi, fatti, eventi gioiosi o dolorosi, vittorie o sconfitte, sono tasselli dell’universo del vissuto della comunità cittadina.
Le storie, in questo processo di rimozione, sono un baluardo, hanno una loro tenacia, tengono accesa una fiammella che brucia sotto la cenere del tempo. Una piccola coraggiosa fiammella che i testimoni alimentano con i loro racconti.
La volontà di testimoniare personaggi ed eventi anima le pagine di questo libro che si riallaccia al precedente, «la Dolce Riva», che lo scorso anno, proprio nel dicembre del 2021, è stato accolto con attenzione e favore.


Mango, vela 84.


«Questo libro è un atto d’amore nei confronti di Riva»: così scrivevo nella presentazione del primo libro. Oggi ripropongo questo messaggio di affetto che segna la continuazione di un viaggio sentimentale alla ricerca dell’identità di una città che, per bellezze naturali storie mirabolanti, personaggi e per vicende, è davvero unica.
Dunque ecco che questo nuovo libro «Riva racconta» nasce dalla volontà di rispondere ad un bisogno interiore. Sei all’interno di un viaggio. Senti che altre vicende urgono, spinte da un bisogno di venire alla luce.
Questo libro «la Dolce Riva racconta» ripercorre momenti che vanno dagli anni Cinquanta al Duemila.
Mezzo secolo della vita cittadina: il boom economico, il turismo, quello straordinario centro di aggregazione che sono il bar e, avanti con la schiera degli artigiani. Ecco il rapporto della città con il lago, con i «barcaroi», i nuotatori, i tuffatori, le spiagge vecchie e nuove.


Spiaggia.


Gli anni Ottanta ci hanno poi regalato quello straordinario, e purtroppo irripetibile, evento che è stata la «Vela d’Oro», ribalta mediatica internazionale per Riva.Questo libro è una sorta di film a episodi, un po’ anarchico nella sequenza delle storie scelte e raccontate.
Molte altre meriterebbero ma c’è la consapevolezza che il cammino del racconto è tutt’altro che concluso.
Sotto la cenere molte altre fiammelle ardono in attesa di ritrovare luce e dignità.
Il registro del racconto è, al solito, quello della leggerezza, della passione stemperata da quell’esile vena di nostalgia che rende sempre le stagioni passate le più belle della nostra vita perché, per molti, hanno i colori e i sapori della giovinezza.
 

Velad'oro, Rriva 1982. Morandi presenta.

Sono moltissime e quasi tutte inedite, le foto che corredano questo libro. Di queste foto sono grato agli amici che me le hanno affidate, come sono grato a quanti mi hanno raccontato storie e aneddoti.
La «Dolce Riva racconta» è il nostro album di famiglia.
Scorrendo le pagine un sentimento di affetto ci coglie, sorridono i nostri amici ritrovati nella grande parata dei ricordi.
Le storie si susseguono ed è come se la città tornasse, per un sogno o per un incanto, a riempirsi di luci, di suoni, di orchestrine, di balli, di opere, di progetti e di entusiasmi.
Perché è proprio la Dolce Riva che racconta. Ed il racconto, tra amore e un pizzico di nostalgia, si fa medicina dell’anima e fa bene al cuore.
 

Ervino Betta.
 
 Tra i molti capitoli  
Gli anni d’oro del turismo.
I rivani e il lago: nuotatori, tuffafori, quindi le spiagge «storiche» e la svolta della nuova spiaggia (1972).
Tutti gli artigiani di Riva e frazioni degli anni Sessanta.
Motori, distributori di carburante e imprenditori.
I raduni dei commercianti, dei dipendenti comunali, dei tifosi.

I bar storici, quelli dei quali si è persa la memoria, quelli che hanno segnato decenni di vita cittadina, quelli che ancora resistono: gestori, clienti, storie curiose e sfide sportive.
Lo sport: Dionisi saltava tra le vigne, l’epopea gloriosa del «Bowling Clems», quando la Benacense incantava.
Gli anni Ottanta, il ritorno della Notte di Fiaba dei barconi (1982-1986).
La storia della «Vela d’Oro» (1982-1993) ribalta internazionale, con l’Eurovisione, per Riva del Garda: star internazionali e nazionali sul palco quindi negli alberghi cittadini con i rivani a caccia di autografici.
 
Lo spumeggiante Tiffany del Franco Chemolli dal 1975 raccoglie l’eredita della Spiaggia degli Olivi.
Concordi di bellezza a raffica e sfilate di miss nelle vie della Riva degli anni Ottanta.
Il Karaoke di Fiorello nelle piazze della Busa e i maghi di Astra a Riva e ad Arco.
Amarcord: sfilata di personaggi, tra aneddoti, vicende commoventi o divertenti.
Ecco l’anima della Riva autentica.

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