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Cerimonia ad Arco dedicata ai Caduti di tutte le guerre

L’Amministrazione Comunale e il Gruppo Alpini di Arco hanno celebrato insieme il 4 novembre

L’amministrazione comunale e il Gruppo Alpini di Arco hanno celebrato nella serata di sabato 4 novembre il 105° anniversario della fine della Prima guerra mondiale e la Giornata dell'Unità nazionale e delle forze armate.
La cerimonia, rispettando in consueto avvicendamento, si è tenuta quest'anno ad Arco centro ed è iniziata con la messa nella chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta officiata dal parroco don Francesco Scarin, presente il coro Castel della Sat.
Per l’amministrazione comunale c’erano il sindaco Alessandro Betta e gli assessori Nicola Cattoi e Guido Trebo, presente anche una rappresentanza delle forze dell’ordine e, naturalmente, gli alpini col capogruppo Giorgio Vivori.
 
A seguire si è formato il corteo, che si è recato al vicino monumento ai Caduti, dove si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera e della deposizione della corona a onore dei Caduti di tutte le guerre.
Hanno preso la parola il capogruppo Giorgio Vivori, che ricordando il padre, combattente in Russia, ha invitato tutti a prendere esempio da chi, oltre un secolo fa, fece la propria parte a difesa della libertà e ad attivarsi, ognuno nel proprio quotidiano e secondo le proprie possibilità, per far vincere la cultura della pace.
 
Il sindaco Alessandro Betta ha ricordato come la celebrazione del 4 novembre si svolga alternativamente nelle tre zone di Romarzollo, dell’Oltresarca e di Arco centro, a testimonianza di una comunità unita e coesa.
«Il tema di questi giorni è la pace -ha detto il sindaco- e fa rabbrividire sia vedere quello che sta succedendo, sia pensare che oggi ricordiamo una guerra terribile.
«Ma ancora oggi ci sono capi di Stato che portano i loro paesi in guerra e nell’orrore della morte e della distruzione, segno che non si è imparato nulla.
«E allora penso che dovrebbero andarci loro, a combattere sul fronte, così forse si renderebbero conto di cos’è, davvero, la guerra.
«Questa celebrazione è la testimonianza di una forte volontà di pace che invito tutti a diffondere.»

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