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Domani, 31 maggio, è la Giornata senza tabacco

L’allarme della Lega contro i tumori: 700 morti all’anno per il fumo in Trentino

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Domani 31 maggio, come ogni anno, sarà la Giornata mondale senza tabacco.
Un appello che, come sempre, la Lilt del Trentino, accoglie appieno e quest’anno lo ha fatto lanciando l’allarme per gli effetti, gravi, spessissimo letali, del fumo da palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale.
La conferenza stampa di stamattina è stata tenuta dal presidente della Lilt Trentina, il dottor Mario Cristofolini, dermatologo di fama ed ex Presidente del Consiglio provinciale e dal dottor Fateh Moghadam dell’Osservatorio salute dell’Azienda sanitaria.
Il Presidente Walter Kaswalder (all’appuntamento era presente anche il consigliere e assessore regionale Claudio Cia e la vicesindaca di Trento, Mariachiara Franzoia) ha ringraziato il dottor Cristofolini per aver scelto Palazzo Trentini per lanciare il messaggio per la Giornata mondiale senza tabacco. Messaggio, ha aggiunto, particolarmente importante perché rivolto ai giovani.
 
Nel merito sia Mario Cristofolini che, con una dettagliata relazione, il dottor Moghadam hanno tracciato un quadro ancora una volta inquietante.
Quest’anno l’attenzione è stata puntata, con un’analisi scientifica del fenomeno, sulle sigarette elettroniche, sulla loro utilità come ausilio per smettere di fumare.
Uno strumento che viene presentato come un mezzo perlomeno per limitare i danni ma che, ha affermato Moghadam, alla prova delle analisi scientifiche sta mostrando i suoi limiti al punto che, ha detto, «la riduzione del danno del fumo, con le sigarette elettroniche, è una questione di marketing commerciale e non di salute pubblica».
Questo perché sulla bilancia degli effetti del fumo elettronico il piatto non pende verso la riduzione del danno, anzi.
Ci sono dubbi, ha continuato l’esperto dell’Azienda, sulla sicurezza dei liquidi che vengono impiegati; per i giovani le sigarette elettroniche rappresentano una strada per cominciare a fumare e stanno contribuendo a reintrodurre l’abitudine al consumo di tabacco.
 
Servono a poco anche a quelli, in Trentino sono il 44% dei fumatori, che, con scarsi risultati (il 78% non ce la fa), cercano di gettare per sempre il pacchetto nelle immondizie.
Secondo Fateh Moghadam la via per la riduzione del fumo passa dal portafoglio. Cioè per l’aumento di un euro delle accise sui pacchetti di sigarette e sul tabacco sfuso che costa molto meno e per questo è usato soprattutto dai giovani.
Non a caso, ha affermato l’esperto, le multinazionali del tabacco si oppongono con forza agli aumenti di tasse.
Il dottor Cristofolini ha ribadito che i dati parlano chiaro: metà dei fumatori muore di tumore, e non solo al polmone.
In Italia ci sono 12,2 milioni di fumatori, grazie alle campagne antifumo dal 2008 al 2018 la percentuale è calata dal 30% della popolazione al 26% ma si tratta di numeri ancora alti.
 
In Italia 80 mila persone all’anno vengono uccise dalle sigarette e dal fumo passivo, il che significa 148 decessi ogni 100 mila abitanti.
In Trentino 700 sono i morti causati ogni anno dal vizio del tabacco su un totale di fumatori stimati attorno agli 89 mila, il 25,5% della popolazione.
Dato preoccupante, le percentuali rimangono alte tra i giovani anche tra gli adolescenti (15% dei ragazzi sotto i 18 anni fuma almeno una sigaretta, 25% le ragazze).
Proprio i giovani, inoltre, sono i maggiori utilizzatori delle elettroniche ma ne fanno un uso «duale», nel senso che usano sia le sigarette elettroniche (nel 74% dei casi con la nicotina) che quelle di carta e tabacco.
Infine, il dottor Moghadam ha ricordato che l’Azienda per i servizi sanitari  offre assistenza a chi vuole smettere, basta prendere appuntamento attraverso il Cup.

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