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A Trento un rifugio per chi dorme al freddo

Ex Bellesini, corsa contro il tempo per trasformarla da scuola a dormitorio

Per poter garantire l’apertura questa sera alle 20 hanno collaborato, coordinati
dal servizio Welfare, Centro Astalli, Istituto comprensivo Trento 6, Protezione civile della Pat e operai del Comune.
Un privato che vuole rimanere anonimo ha donato una pulitrice a vapore.
Ai richiedenti asilo garantito supporto legale e orientamento ai servizi.
L’assessora Maule: «Risultato raggiunto grazie al lavoro di rete».



Apre stasera alle 20 il dormitorio allestito all’ex scuola Bellesini a Cristo Re. Accoglierà tutti i giorni 24 richiedenti asilo che, essendo esclusi dal sistema di accoglienza provinciale, fino alla notte scorsa hanno dormito all’addiaccio.
Il centro Astalli, che gestisce il dormitorio con tre operatori e un coordinatore, assicurerà agli ospiti un letto, la colazione, l’occorrente per l’igiene personale e le mascherine per la prevenzione del contagio da Covid 19.
Inoltre i richiedenti asilo saranno informati sui servizi sanitari e sociali presenti sul territorio e potranno contare su un supporto legale riguardo alle procedure per richiedere la protezione internazionale o per valutare la propria posizione rispetto alla normativa italiana.
Insieme ai volontari, saranno organizzate anche attività per la socializzazione, in modo da favorire l’avvio di un percorso di inclusione sociale.
 
 Un impegno collettivo  
Da scuola a dormitorio per i richiedenti asilo nel giro di 48 ore.
A rendere possibile la trasformazione delle Bellesini, che apriranno tutti i giorni dalle 20 alle 8.30, è stata una rete di soggetti molto ampia, che non si è tirata indietro di fronte all’esigenza di garantire quanto prima una sistemazione a chi, in queste notti fredde, dorme in rifugi di fortuna a temperature che scendono abbondantemente sotto lo zero.
«Vorrei ringraziare tutti per la mobilitazione tempestiva coordinata dal servizio Welfare e coesione sociale, – dice l’assessora Chiara Maule. – Anzitutto il Centro Astalli, che ha accettato di mettersi in gioco e di gestire la struttura, e poi l’Istituto Trento 6, la protezione civile provinciale, gli operai del Comune, la rete dei servizi per i senza dimora e anche un privato anonimo, che attraverso i Nuvola, ha chiesto di poter acquistare qualche attrezzatura per il dormitorio: la scelta è caduta su una pulitrice a vapore (circa 400 euro il costo) fondamentale per garantire la massima igiene all’interno della struttura.»
 
A velocizzare il passaggio di consegne con il Centro Astalli è stato all’inizio l’istituto Trento 6 che, con la dirigente Chiara Ghetta, ha messo a disposizione la scuola dove, fino a pochi giorni fa, andavano in mensa i bambini, poi spostati come previsto da tempo alle Schmid (la palestra invece continuerà ad essere utilizzata da alcune classi).
La protezione civile ha fornito letti, cuscini, coperte e lenzuola, mentre gli operai del Comune hanno montato i tendaggi, sostituito i water a misura di bambino con quelli per adulti e installato boiler per l’acqua calda.
 
Sono stati inoltre definiti gli aspetti assicurativi e si è infine proceduto alla pulizia e all’allestimento del dormitorio.
Gli operatori che gestiranno la struttura hanno competenze specifiche relative al lavoro socio-assistenziale, educativo e di cura.
L’equipe può beneficiare della consulenza degli altri professionisti del Centro Astalli, tra cui operatori legali, psicologhe, assistenti sociali e insegnanti di italiano.
A ulteriore supporto, c’è la presenza di un gruppo di volontari che affiancano gli operatori nelle mansioni operative e nella promozione delle relazioni e dell’integrazione delle persone accolte.

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