Inaugurata la nuova struttura per senza tetto in via Lavisotto
Il moderno dormitorio è il risultato di una proficua sinergia tra Comune (per il terreno), Provincia (per l’edificio) e Diocesi (per la gestione)
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Operativa dallo scorso 28 novembre la nuovissima palazzina di via Lavisotto per ospitare chi è senza fissa dimora.
L’inaugurazione ufficiale è avvenuta stamattina alla presenza dell'arcivescovo monsignor Lauro Tisi, del sindaco Franco Ianeselli e dell'assessora provinciale alla salute e politiche sociali Stefania Segnana.
Il nuovo dormitorio permanente è in via Lavisotto 125A a Trento Nord, è di proprietà provinciale che l’ha realizzato e sorge su un terreno concesso in comodato d'uso gratuito fino al 2049 dal Comune di Trento.
La gestione dei 24 posti letto è affidata alla Fondazione comunità solidale.
L’edificio è suddiviso su due piani sostanzialmente indipendenti.
Al piano terra avrà sede un housing temporaneo di sei stanze, per persone che seguono un percorso di «fuoriuscita dalla strada», finanziato anche con fondi del Pnrr e il cui bando è in fase conclusiva.
Al primo piano si trova invece il dormitorio permanente, per complessivi 24 posti letto appunto che si aggiunge ad un’altra struttura, la San Giovanni vicino alla casa di accoglienza Bonomelli, per cercare - come ha sottolineato il sindaco Ianeselli durante l’inaugurazione - «di aumentare le potenzialità di accoglienza della nostra città.
«Quest’anno possiamo contare su 50 posti in più durante tutto l’anno che diventano 74 in inverno proprio grazie al lavoro sinergico fatto con Provincia e comunità cristiana.
«Abbiamo dato anche una prima risposta al problema dei richiedenti asilo con i 24 posti delle scuole Bellesini aperti in soli tre giorni.
«Da quando abbiamo avuto l’onore di essere nominati Capitale europea del volontariato per il 2024 la nostra vocazione di accoglienza è ancora aumentata. Dobbiamo dimostrare di meritarci i nostri volontari.»
Il primo cittadino ha anche chiarito che c’è ancora da impegnarsi.
«Finché ci sono persone in strada che soffrono, non importa il loro status giuridico, dobbiamo pensare ad altre soluzioni: per esempio, in caso di aggravarsi dell’emergenza freddo, stiamo valutando la possibilità di ospitare altri bisognosi nella grande sala d’attesa della Trento Malè.»
Anche monsignor Tisi ha lodato la sinergia tra enti.
«Oggi è un bel giorno. Qui in Trentino abbiamo risorse che altri territori non hanno. Grazie a tutti ma anche e soprattutto agli operatori di accoglienza stranieri che ci aiutano ad interagire con chi parla solo la sua lingua.»
Anche per l’assessora Segnana è un gran giorno.
«Finalmente questo progetto - iniziato nel 2018 - è finito. Rappresenta un tassello importante del sistema di accoglienza provinciale, rivolgendosi in particolare alle persone senza fissa dimora che, nella stagione invernale, si trovano in una situazione di grave difficoltà.
«Quanto prima partirà anche l’housing sociale a piano terra.»
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