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Torna nel 2023 la Giornata mondiale del Rifugiato

L’Oratorio di Borgo Sacco ospiterà sabato 24 giugno, dalle 16.30 alle 23.00, l’evento «Una comunità in gioco»

Si rinnova anche quest’anno l’impegno di Rovereto in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, istituita nel 2001 dalle Nazioni Unite per commemorare l’approvazione della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati.
Nata con lo scopo di ricordare gli sforzi e il coraggio di milioni di persone costrette a fuggire da conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani e persecuzioni e di ribadire il loro diritto ad essere protette e a ricostruire la propria vita in dignità, è una occasione per riportare il focus su un tema di strettissima attualità.
 
«La città di Rovereto e il Trentino tutto, sanno cosa significhi essere un rifugiato, lo hanno vissuto nella propria storia durante un conflitto che ha visto costrette intere famiglie ad abbandonare le proprie case e la propria terra, talvolta senza più farvi ritorno. Oggi è per noi motivo di orgoglio essere città della Pace, città dell’accoglienza, capace di essere promotrice di un sistema che mette i diritti umani al centro, dove l’altro non è diverso da noi. In questa dimensione si sostanzia la Giornata Mondiale del Rifugiato, una occasione per riflettere sull’importanza del sapersi fare carico della sofferenza di chi è costretto a fuggire da situazioni drammatiche nella speranza di poter costruire un futuro migliore insieme».
 
L’Assessore Mauro Previdi ha ricordato la tragedia avvenuta in Grecia, dove centinaia di persone sono morte nel tentativo di raggiungere l’Europa: «Erano uomini, donne, bambini che avevano il desiderio di trovare un rifugio per sé e per i propri cari. Occorre costruire un sistema di sussidiarietà che possa creare opportunità non solo per i rifugiati, ma anche per la nostra stessa società, mettendo a fattor comune l’esperienza e superando la diffidenza».
 
La presidente di Atas Onlus, Violetta Plotegher, ha parlato, richiamando i primi articoli della Costituzione italiana, di un «dovere morale nei confronti di chi cerca aiuto». «C’è una crisi di fiducia che nasce da una mancanza di conoscenza». «Da sempre narriamo il modello Trentino» – ha detto Stefano Canestrini, coordinatore del Centro Astalli - «ma negli ultimi cinque anni si è passati da mille accolti a cento. Fare accoglienza solo sulle città di Trento e Rovereto, senza più una dimensione di comunità, ha creato una situazione di impoverimento della società, sempre più indifferente a ciò che accade, e riduce le possibilità di scambio e crescita per chi accoglie e chi è accolto. Abbiamo bisogno di ritrovare quella dimensione che caratterizzava la nostra terra, di essere di nuovo capaci di farci carico della responsabilità e trovare la capacità di piangere quelle vittime in mare, di uscire dallo stato melmoso e dalle sabbie mobili di fronte alla morte».
 
Preziosa la testimonianza di Lamin Camara, di Fandema (aiutiamoci in lingua mandinka), una associazione di rifugiati ed emigrati dal Gambia che si mette in campo per creare occasioni di confronto e scambio.
Anche quest’anno, per continuare a tenere alta l’attenzione su queste tematiche, un’ampia rete di associazioni e istituzioni del territorio ha deciso di riunirsi ed organizzare l’evento «Una comunità in gioco», partendo proprio dallo sport quale linguaggio comune in grado di superare ogni barriera culturale. La rete organizzatrice ha deciso di riproporre lo slogan utilizzato da UNHCR lo scorso anno «Chiunque, ovunque, sempre» per ricordare che le persone costrette a fuggire dai loro luoghi d'origine meritano di essere trattate con dignità, chiunque esse siano; che devono essere accolte, da ovunque provengano; che hanno diritto alla protezione: sempre.
 
Il programma della Giornata Mondiale del Rifugiato, Alessandra Volani: sabato 24 l’iniziativa comincerà nel pomeriggio con alcune attività ludico-sportive, tra cui momenti di sport e gioco,come calcio, basket, pallavolo e cricket, ma anche scacchi e giochi interculturali per bambini, nonché laboratori creativi per tutte le età all’insegna dello scambio e del fare comunità. Dopo un momento di cena conviviale, è previsto il concerto di Original Paupers, cantante originario del Gambia, e dei Fan Chaabi, gruppo di musica mediterranea.
L’evento è aperto a tutta la cittadinanza ed è gratuito. L’oratorio è facilmente raggiungibile sia in macchina che con i mezzi pubblici.
 
Se si raggiunge l’oratorio in macchina, vista la poca disponibilità di posti auto davanti alla struttura, è consigliato lasciare la macchina al parcheggio della Manifattura.
La struttura e i servizi sono accessibili a chiunque; saranno predisposte zone d’ombra e la possibilità di rifornirsi di acqua e bevande fresche. Ma le iniziative per la Giornata Mondiale non si fermano qui: oggi, 20 giugno, a partire dalle 16.45 a Cles, in Val di Non, il Centro Astalli Trento, insieme a Fondazione Caritas Diocesana, altre associazioni locali e alle istituzioni del territorio, organizza un pomeriggio e una serata di letture animate per bambini, musica, dialoghi tra persone rifugiate, per concludere con la proiezione all'aperto del film L'Ospite inatteso di Tom McCarthy.
 
La proiezione sarà curata da Cinéma du Désert, un'associazione trentina che, con due camion alimentati ad energia solare, porta il cinema sostenibile anche nei posti più remoti dell'Africa. Intanto, a Ponte Arche, presso la Biblioteca di Comano Terme, dal 15 giugno è aperta la mostra multisensoriale «Nella direzione giusta». Da Bihać al Trentino con i migranti che percorrono la Rotta Balcanica, curata dal Centro Astalli Trento.
La mostra resterà aperta e visitabile fino al 30 giugno.

Info: Alessandra Volani, 3203871320, alessandra.volani@centroastallitrento.it

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