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Plutone-New Horizons: lo storico incontro è avvenuto

L'attesissimo rendez-vous è avvenuto pochi secondi prima delle 14, dopo un viaggio durato oltre 9 anni e quasi 5 miliardi di km

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Immagini messe a disposizione dalla NASA.
 
Ha iniziato il suo viaggio avendo come obiettivo il nono pianeta del Sistema Solare e ora che ha raggiunto Plutone la sonda New Horizons della NASA si è trovata a rivolgere il suo saluto ad un «pianeta nano».
Partita il 19 gennaio 2006 da Cape Canaveral, a bordo di un vettore Atlas V, la sonda era in viaggio solo da pochi mesi quando ha visto cambiare lo status del suo target: il 24 agosto dello stesso anno, infatti, l’Unione Astronomica Internazionale decise di adottare una nuova classificazione dei pianeti e di declassare Plutone a «pianeta nano».
In ogni caso, questo fattore non sminuisce l’importanza della missione New Horizons che ha puntato i suoi occhi sull’unico grande corpo celeste del Sistema Solare finora non visitato da nessun manufatto umano.
Alle 13.49 e 57" (ora italiana) di oggi la sonda ha sfiorato il pianeta nano con un passaggio radente ad appena 12.500 km di distanza, ovvero uno spazio molto ridotto se si considera, ad esempio, che la Luna orbita a circa 400.000 km dalla Terra.
 

 
Il flyby, che riguarda anche Caronte (la più grande luna di Plutone), è avvenuto a circa 50.000 km orari, dopo 9 anni abbondanti di un viaggio siderale in cui New Horizons ha percorso l’enorme distanza di 4,9 miliardi di km. 
Durante il rendez-vous la sonda è stata impegnata con i suoi sette strumenti scientifici per scattare fotografie ai due corpi celesti, mapparne la superficie e analizzarne la composizione chimica.
Plutone, il cui diametro è pari a 2.368 km [il diametro della Terra è di quasi 13.000 km – NdR], presenta infatti sulla sua superficie alcune particolari strutture, una a forma di cuore e quattro grandi macchie scure ubicate alla stessa distanza fra loro, che hanno destato notevole curiosità.
Inoltre, il pianeta nano si trova in una zona di «confine» del Sistema Solare ritenuta di particolare interesse, la «fascia di Kuiper», gremita da corpi ghiacciati di svariate dimensioni.
Un altro elemento di grande rilievo di Plutone è rappresentato dal fatto che con la sua luna Caronte costituisce un sistema binario in quanto i due corpi, benché posti ad una distanza di 19.636 km, girano intorno ad un punto di gravità comune.
 

Rappresentazione grafico-artistica del probabile impatto Pluto-Caronte.
 
Mentre New Horizons era in viaggio, venivano individuate altre quattro lune di Plutone: oltre al già citato Caronte, il pianeta nano annovera Stige, Idra, Cerbero e Notte, i cui nomi, in omaggio al signore dell’Ade, sono appunto connessi al mondo dell’oltretomba.
Dopo aver compiuto lo storico flyby, la sonda osserverà un’eclisse solare e solo allora inizierà a trasmettere i dati raccolti al suo centro di controllo. Ci vorranno ben 4 ore e mezza per il contatto, data la distanza, e le prime immagini saranno disponibili mercoledì. 
New Horizons ha portato con sé nel lungo viaggio una serie di oggetti e testimonianze, connessi all’esplorazione umana dello spazio tra cui un contenitore con le ceneri dell’astronomo statunitense Clyde Tombaugh, lo scopritore di Plutone nel 1930, un cd con 434.000 firme raccolte durante l’iniziativa «Spedisci il tuo nome su Plutone», la foto del team scientifico della missione e un francobollo americano del 1991 dedicato al pianeta nano.
Nel 1991 Plutone rappresentava ancora una realtà assai remota, tanto che il francobollo reca la scritta «Plutone: non ancora esplorato».

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