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«Ecosistema urbano» di Legambiente: Trento sempre in testa

Trento si conferma la prima come lo scorso anno, con 79,98 punti su 100. Come tutte le città del gruppo di testa conta su buone performance complessive

Si è tenuta questa mattina in collegamento on line la presentazione del rapporto «Ecosistema urbano» 2020 di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 ore.
Un report che vuole dare un contributo alla riflessione globale sul futuro delle città partendo dalle esperienze positive di chi è riuscito negli anni a realizzare azioni significative e cambiamenti in chiave green.
Un'indagine approfondita che tiene conto di numerosi parametri: dalla qualità dell'aria (biossido d'azoto, PM10, PM 2,5, ozono) al consumi d'acqua (domestico, dispersione della rete, capacità di depurazione) ai rifiuti (produzione, raccolta differenziata, porta a porta), alla mobilità (offerta e passeggeri trasporto pubblico), dalle isole pedonali ai chilometri di piste ciclabili, dal verde urbano (alberi in città, verde fruibile) all'uso efficiente del suolo, dalle energie rinnovabili al car sharing e tanti altri ancora.
«Siamo molto felici di questo risultato che ci vede in testa con quasi 80 punti su 100 – ha commentato l'Assessore alla transizione ecologica, mobilità e beni comuni Paolo Zanella – Punto delicato per noi è la qualità dell'aria ma sono solo 3 le città italiane con una qualità ottimale. Molto bene invece, come avevano già evidenziato anche altri indagini, la raccolta differenziata con altri 3 chili in meno di rifiuto prodotto per abitante nel 2019.»
 
Trento si conferma prima quindi, come lo scorso anno, con 79,98 punti/100. Come tutte le città del gruppo di testa conta su buone performance complessive nei settori chiave dello studio.
Migliorano i valori medi complessivi sia per quel che concerne il biossido di azoto (NO2) che per le PM10, ma peggiora leggermente nei giorni di superamento dei limiti per l’ozono: erano 38 giorni di superamento lo scorso anno, arriva a 40 quest’anno.
Cresce la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato: Trento sfiora l’83% nel 2019 (82,6%), era poco sopra l’81% nel 2018, e si conferma tra le città migliori in questo parametro (è sesta).
A completare il quadro c’è il decrescere dei rifiuti prodotti che calano dai 465 chili per abitante/ anno dell’anno passato, agli attuali 462.
Crescono i passeggeri trasportati dal servizio di TPL (da 185 viaggi per abitante annui del 2018 ai 190 del 2019), e c'è un costante miglioramento nell’indice dedicato al consumo di suolo che si ferma a 8,20/10 (lo scorso anno era a 7,40/10, due anni fa a 6,25) e lascia Trento appena fuori dalla top ten: è undicesima.
 
Anche Mantova, come Trento, conferma la posizione dello scorso anno, seconda, nonostante un lieve calo della media generale.
Terza è Pordenone (quarta lo scorso anno e sesta due anni fa). Chiudono la classifica Pescara, Palermo, Vibo Valentia.
La presentazione della ricerca era inserita in una mattina di approfondimenti per capire come ripartire dopo quest'emergenza globale: «I centri urbani fulcro della ripartenza post Covid, verso un futuro sostenibile» il titolo.
Al convegno on line hanno partecipato - oltre all'assessore Zanella - anche Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente, Paola De Micheli, Ministra per le infrastrutture e i trasporti che ha garantito i fondi promessi dal Governo per rendere più ecologico il parco dei mezzi pubblici dei comuni italiani.

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