Il Comune di Trento al lavoro per tagliare i costi energetici
La spesa attuale è di 7 milioni e, senza interventi, potrebbe salire di qualche milione. Un paradosso per un Trentino grande produtore di energia idroelettrica
Individuare subito obiettivi di miglioramento. Oggi la spesa per l’energia è di circa sette milioni di euro, ma sono previsti rincari per qualche milione. Il sindaco Ianeselli: «Il prossimo non sarà un bilancio ordinario. In assenza di interventi forti, sarà difficile garantire i servizi. Il paradosso è che il Trentino è un grande produttore di energia idroelettrica, cioè rinnovabile e a costi costanti. |
Circa 7 milioni di euro: questo il peso dei costi energetici sul bilancio comunale.
A incidere di più (4 milioni di euro) è la cosiddetta «gestione calore», che poi comprende sia il riscaldamento sia il condizionamento estivo.
Quasi 1,2 milioni di euro è il costo dell’energia per l’illuminazione pubblica: un dato in progressivo calo perché da tempo, già da prima dell’emergenza energetica, l’Amministrazione comunale sostituisce ogni anno dai 300 ai 400 vecchi lampioni con nuovi punti luce a led, che garantiscono un risparmio di circa il 50 per cento.
Poi ci sono i costi dell’energia elettrica degli edifici pubblici (un milione e 500 mila), soprattutto scuole, ma anche uffici e sedi di associazioni.
Infine c’è il gas per le cucine di Nidi e Materne e (da settembre 2021) per il Tempio crematorio: in questo caso il costo è di circa 80mila euro.
I costi energetici del Comune sono stati esaminati attentamente dalla Giunta, che stamattina ha cercato di valutare anche l’incidenza dei rincari previsti nel 2022: si potrebbe trattare di una cifra consistente, dell’ordine di qualche milione di euro.
Da qui la decisione di cercare di contenere i consumi adottando tutti gli accorgimenti possibili.
«Ogni settore dell’Amministrazione comunale sarà impegnato nelle prossime ore a individuare degli obiettivi di miglioramento, – ha spiegato il sindaco Franco Ianeselli durante la conferenza stampa post Giunta. – Fino ad aprile i riscaldamenti restano accesi, dunque dovremo cercare di agire sugli orari di accensione e sui gradi.
«Poi, in estate, quando si accende l’aria condizionata, valuteremo la situazione edificio per edificio: sicuramente in alcuni palazzi si può fare a meno del condizionamento, per esempio nell’aula del consiglio comunale, dove l’estate scorsa faceva anche troppo freddo.»
Secondo il sindaco, al di là delle azioni simboliche che però non comportano risparmi effettivi, ci sono esigui margini di manovra sull’illuminazione pubblica.
«Non possiamo spegnerla per ragioni di sicurezza, – ha spiegato Ianeselli. – Per fortuna veniamo da anni di investimenti sugli impianti a led, che consentono risparmi fino al 50 per cento.
«Anche sull’efficientamento degli edifici pubblici è stato fatto molto grazie alla coibentazione e al fotovoltaico per produrre energia e sono già in programma altri interventi in questo senso.»
Certo è che con gli aumenti che si profilano all’orizzonte non sarà facile far quadrare i conti.
«Il prossimo non sarà un bilancio ordinario, – conclude il sindaco. – In assenza di interventi forti, sarà difficile garantire i servizi.
«Per questo fin da ora dobbiamo attuare ogni iniziativa utile al risparmio.»
Sappiamo che l'energia elettrica ha un prezzo costante in tutta l'Italia, ma ci pare davvero paradossale che il Trentino - che è un grande produttore di energia edroelettrica - debba subire rincari derivanti dalla produzione di energia da fonti fossili.
Va benissimo risparmiare energia, sia ben chiaro, ma i trentini hanno perso intere vallate per produrre eneregia elettrica, ed eccolì a fare i conti della spesa come tutti gli altri.