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Circonvallazione ferroviaria, le 10 prescrizioni per il progetto

Il sindaco: «Vista la complessità dell’opera, ora lavoriamo per l’attivazione dell’Osservatorio per l’ambiente e la sicurezza del lavoro»

Ieri abbiamo pubblicato la notizia che la Via ha approvato la circonvallazione ferroviaria della città di Trento.
Oggi aggiungiamo le 10 prescrizioni alla cui ottemperanza va subordinato il progetto.

Ieri il Ministero della Transizione ecologica ha espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto di fattibilità della circonvallazione di Trento. Il parere è subordinato all’ottemperanza di 10 condizioni che indirizzano le successive fasi progettuali e mitigative.
«È una buona notizia il parere positivo del Ministero – dichiara il sindaco Franco Ianeselli – Si tratta di un punto fermo importante ed essenziale per il proseguimento del progetto. Ora lavoreremo per l’attivazione dell’Osservatorio per l’ambiente e la sicurezza del lavoro perché, vista la complessità dell’opera, riteniamo importante che in ogni fase sia garantita la sorveglianza sia dal punto di vista ambientale sia per quanto riguarda il rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro. Su questi temi il Comune sarà estremamente esigente».
 
Le 10 condizioni ambientali individuate come prescrizioni dalla Commissione riprendono sostanzialmente e in modo più generale le prescrizioni riportate nella deliberazione del Consiglio comunale 25 del 23 febbraio scorso: vengono riprese, seppur in forma rimodulata, le prescrizioni in tema di rumore, di qualità dell’aria, ed in parte in tema di acque superficiali, acque sotterranee e vibrazioni. Sono state riformulate le prescrizioni in tema di ecologia e paesaggio, elettromagnetismo e interferenza con il Sito di interesse nazionale di Trento Nord, rispetto a cui il Ministero richiama, in via generale, il rispetto in fase di progettazione esecutiva di quanto previsto dalla normativa ambientale in materia di siti contaminati.  Il dettaglio di molte questioni è rinviato alle successive fasi di progettazione, che naturalmente dovranno essere sempre autorizzate dall’Appa e dallo stesso Ministero.
 
L’assenza nella Valutazione di impatto ambientale delle proposte progettuali riguardanti i cosiddetti «cameroni», il progetto pilota o il prolungamento verso nord della parte interrata della circonvallazione ferroviaria non è una dimenticanza e neppure un’omissione derivante da presunti mancati invii di documentazione al Ministero per la Transizione ecologica (peraltro nel parere della commissione tecnica richiamato integralmente dal Ministero si ritrova l’elencazione completa della documentazione fornita anche dal Comune di Trento). Queste prescrizioni, approvate dal Consiglio comunale, sono state sottoposte all’attenzione della Conferenza dei servizi che si è aperta il 15 marzo scorso.
La procedura di valutazione del Piano di fattibilità tecnico economica per la circonvallazione ferroviaria prevede di convogliare nella Conferenza dei servizi tutte le osservazioni e i pareri, compreso quello del Ministero per la Transizione ecologica sulla Valutazione di impatto ambientale.
 
Dunque la valutazione del progetto e la valutazione di impatto ambientale troveranno sintesi solo nel provvedimento conclusivo a cura del Comitato speciale del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
Le prescrizioni progettuali richieste dal Comune di Trento non influiscono in questa fase sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, che prende in esame gli aspetti riguardanti la salvaguardia idrogeologica, le vibrazioni e l’inquinamento acustico, le interferenze con le aree ex Sloi e Carbochimica del progetto redatto (e poi aggiornato) da Rfi.
La deliberazione numero 27 approvata dal Consiglio comunale precisa quali prescrizioni devono essere integrate nel progetto già entro la determinazione conclusiva della Conferenza dei servizi e quali invece saranno integrate nel successivo affinamento del progetto ferroviario, ovvero nel progetto esecutivo; in ognuna di queste fasi le modifiche progettuali dovranno acquisire tutti i pareri necessari da parte dell’Appa e del Ministero della Transizione ecologica.

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