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Trento accoglie nove famiglie di rifugiati con minori

I nuclei, in uscita da due progetti, rischiavano di rimanere senza un alloggio

La Giunta comunale ha stanziato 60 mila euro per sostenere dodici famiglie di rifugiati presenti in città. Si tratta di 9 nuclei monoparentali composti da madre e figli (con 1, 2 o 3 minori, due mamme sono in stato di gravidanza), 2 nuclei completi e 1 nucleo monoparentale composto da padre e figlio. I minori sono prevalentemente in età prescolare (fascia 0 - 6 anni). Queste famiglie sono «in uscita» da due progetti (Sei e Alice), in scadenza a dicembre 2022, realizzati in collaborazione con l’associazione Centro Astalli di Trento e rivolti a nuclei monoparentali con minori e nuclei familiari con minori in condizione di particolare disagio. L’intervento attivato consiste nell’accoglienza residenziale e in un percorso di inclusione sociale degli adulti, al fine di offrire loro il massimo livello possibile di autonomia sia lavorativa che abitativa.
 
La Giunta ha deciso di intervenire perché alcuni nuclei monoparentali e familiari, non avendo raggiunto l’autonomia ed una reale integrazione socio-economica, rischiavano di rimanere senza un alloggio. Da qui l’esigenza di proseguire con il sostegno in attesa della definizione del quadro provinciale del sistema delle accoglienze familiari. Infatti sul territorio trentino l'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale è gestita dalla Provincia autonoma attraverso il Centro Informativo per l'Immigrazione di Trento (Cinformi), che predispone percorsi di integrazione mediante progetti di accoglienza ordinaria (Sprar, Siproimi, oggi Sai) o straordinaria.
 
Negli ultimi anni il Comune di Trento, attraverso il servizio sociale territoriale, ha assunto un ruolo centrale nella gestione della fase della post-accoglienza nei confronti delle persone e famiglie che, uscite dai percorsi ministeriali e provinciali, si fermano a vivere nell’area urbana della città. Spesso tali persone si trovano in condizioni di vulnerabilità e necessitano di specifici interventi di integrazione finalizzati a limitare situazioni di marginalità e l’incremento di situazioni di degrado e di povertà.

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